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Il vino italiano conquista i mercati esteri



Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc (la CONFEDERAZIONE NAZIONALE DEI CONSORZI VOLONTARI PER LA TUTELA DELLE DENOMINAZIONI DEI VINI ITALIANI), durante l’incontro con la stampa del 12 Dicembre ha voluto tirare le somme della attività dell’ente durante questo ultimo anno. Molti i dati positivi, sottolineati da Ricci Cubastro: a partire dal raggiunto primato produttivo mondiale con 48,5 milioni di ettolitri (fonte MIPAAF, Ismea, UIV), per proseguire con quelli legati all’export che lo scorso anno ha raggiunto i 5,4 miliardi di euro e che nel primo semestre del 2016 hanno fatto registrare un +4,5% in volume e un lusinghiero +7,9% in valore. Con i vini a Denominazione di Origine che a loro volta crescono del 5% in volume e dell’8% in valore. Un exploit che rende ancora più importante il ruolo di controllo e vigilanza che Federdoc svolge per proteggere i vini italiani a DO e tutte le aziende del comparto che, nell’ultimo anno, hanno sviluppato introiti per quasi 10 miliardi di euro. Una voce importante per il bilancio del Paese, un asset fondamentale che va protetto da molteplici attacchi e che, solo negli ultimi mesi, ha visto Federdoc protagonista di numerose battaglie. Il vino italiano è amatissimo soprattutto all’estero, in costante crescita sui principali mercati internazionali, ma fermo su quello interno, dotato di straordinario appeal e proprio per questo soggetto a continui attacchi. Un exploit che rende ancora più importante il ruolo di controllo e vigilanza che Federdoc svolge per proteggere i vini italiani a DO e tutte le aziende del comparto che, nell’ultimo anno, hanno sviluppato introiti per quasi 10 miliardi di euro. Una voce importante per il bilancio del Paese, un asset fondamentale che va protetto da molteplici attacchi e che, solo negli ultimi mesi, ha visto Federdoc protagonista di numerose battaglie. Ha sottolineato Riccardo Ricci Curbastro, nel suo intervento.


“Siamo stati promotori, insieme alle altre organizzazioni della filiera – ha spiegato Ricci Curbastro – di moltissime azioni atte a proteggere le DOC italiane. Vale la pena ricordare che abbiamo ottenuto la modifica della proposta che aveva come obiettivo concreto quello di liberalizzare l’uso delle varietà che, se fosse stata accettata, avrebbe causato un vulnus gravissimo all’intero sistema delle Indicazioni Geografiche. Così come fondamentale è stato il nostro intervento nella delicatissima questione dell’attribuzione dei domini .wine e .vin che ha consentito di evitare che il mondo del web diventasse una vera giungla, terreno di caccia ideale per chiunque volesse approfittare della rinomanza delle DO più note, usurpandone di fatto il nome con grave danno sia per i produttori che per i consumatori”. Un fitto calendario di impegni, quello di Federdoc, composto da numerosi passaggi: dalla partecipazione al decreto “Campolibero”, avviato dal MIPAAF, fino alla grande novità di Equalitas, operazione che ha visto l’impegno della federazione nella direzione della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Il tutto senza dimenticare il lavoro svolto per il “Testo Unico della Vite e del Vino”, approvato lo scorso 18 novembre, passaggio fondamentale per unificare, aggiornare e razionalizzare le leggi esistenti nel settore.“E infine va ricordato il nostro impegno nella lotta alla contraffazione – ha concluso il Presidente Riccardo Ricci Curbastro – che ci ha visto stipulare un protocollo di intesa con l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, l’AICIG ed E-bay. Un’operazione sinergica che ha determinato l’attivazione del programma VE.RO, uno strumento di monitoraggio del variegato mondo del web con la conseguente possibilità di segnalare in modo tempestivo irregolarità di tutti i tipi e che ha comportato il blocco di 368 annunci di vendita in contrasto con gli interessi delle DOP e IGP”.

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