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Matrì, la rinascita del take away romano

Aveva una vita dorata, Tatiana Perna. Faceva la mamma, curava la sua famiglia, non le mancava nulla. Poi, all’improvviso, il vento cambia direzione. Il matrimonio si schianta, una malattia grave le morde l’anima e il corpo per quattro anni. In molti, al posto suo, avrebbero sepolto la speranza. Per lei, invece, il buio della terra nascondeva un seme. E dal seme il germoglio con cui ha finalmente rifatto capolino nella luce: Matrì.

Matrì è l’idea semplice e insieme innovativa su cui Tatiana ha ritrovato il gusto di sorridere: trasformare i primi piatti della tradizione romana in un take away di grande qualità.

Tutto parte dal ristorante di famiglia, Il Ciociaro, solido locale in Prati che da 40 anni propone i piatti tipici della Capitale puntando – soprattutto negli ultimi tempi - sulla qualità degli ingredienti e su un servizio originale (la pasta viene servita al tavolo dentro una forma di pecorino). È qui, dove lavorano i genitori, che Tatiana Perna pianta le radici della sua rinascita, ritagliando un angolo per la vendita dei prodotti e organizzandosi per la preparazione di piatti espressi, fatti al momento per ogni singola richiesta.

Tatiana Perna

Poi pensa alle consegne, per chi non può ritirare il cibo al ristorante. Prima trova un contenitore in polpa di cellulosa, capace di mantenere i prodotti in caldo per circa 50 minuti, e lo contrassegna con il logo di Matrì (abbreviazione di matriciana), una forma di pecorino riempita appunto di pasta. Poi contatta quattro noti siti che fanno consegna di cibo a domicilio e mette i suoi prodotti a disposizione di uffici, turisti, famiglie e chiunque abbia bisogno di pasti veloci. “In una società sempre più frenetica – spiega – abbiamo voluto riportare la qualità e l’esperienza della cucina in un prodotto street food, preparato al momento e fedele alla tradizione italiana della pasta”.

Cinque i diversi tipi di pasta al momento disponibili (con prezzi dagli 8 ai 10 euro): matriciana, carbonara, bottarga, cacio e pepe, pomodoro e basilico. “Quello su cui puntiamo – dice Tatiana - è la qualità assoluta delle materie prime. La pasta artigianale è di Verrigni, il guanciale di Erzinio, la carne di Feroci, il pecorino sardo di Pinna, tanto per dire qualcuno dei nomi più noti da cui ci riforniamo”.

È così che Tatiana si è messa alle spalle la sua caduta. E ora che si è rialzata sembra impossibile fermarla. “Questo – aggiunge – è soltanto un inizio. Entro l’anno apriamo un locale Matrì in centro, in cui venderemo soltanto paste della tradizione, affrancandoci dal ristorante dei miei, che continua il suo percorso classico. Sarà, questo posto, il primo anello di una catena di locali con cui vogliamo far conoscere ovunque la grande cucina della capitale. Quella vera, però”.

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