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Roma: Il rilancio del Frascati passa anche da via Frattina...



Martedì 29 Maggio 2018, ore 18,00 incontro promosso da Regione Lazio e Arsial, con il Comune di Frascati e il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati a Roma, presso VyTA, Enoteca Regionale del Lazio. La qualità dei vini delle aziende aderenti al Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, sempre più accreditata dai giornalisti del settore, ha messo curiosità tra gli appassionati e gli addetti della ristorazione e del commercio, stimolando un maggiore impegno anche da parte delle istituzioni che non hanno mai mancano di far sentire la loro presenza nella valorizzazione dell’immagine del vino Frascati. I recenti dati del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati sugli imbottigliamenti del Frascati Superiore Docg e del Frascati Superiore Riserva Docg relativamente all’annata 2016 -quella che sui mercati in questi giorni passa il testimone all’annata 2017- sono stati incoraggianti e hanno evidenziato un buon incremento dell’attività dei produttori di vino dei Castelli Romani con numeri importanti se si pensa che la Docg Frascati Superiore ha iniziato a muovere i suoi primi passi solo con la vendemmia 2011 -a novembre di quell’anno ne fu approvato il disciplinare di produzione- con un numero di bottiglie limitato e la prima vendemmia utile fu quindi la 2012.

Il dato rilevante è la progressione nel tempo dell’imbottigliato del Frascati Superiore Docg, che con l’annata 2016 ha superato il milione di bottiglie (1.021.000 circa), prodotto in quasi tutte le cantine; infatti si era a 757.000 bottiglie nel 2015, a 725.000 nel 2014, a 666.000 nel 2013 e si era solo a 16.500 bottiglie nel 2012, appena dopo la concessione della Docg. Una energica risposta di tutti i protagonisti della filiera, quindi, che hanno investito impegno e risorse per il riscatto dell’intero areale di produzione del vino Frascati. Analoga progressione si è registrata per la tipologia Riserva del Frascati Superiore Docg, tipologia prodotta da aziende vitivinicole di indiscusso livello qualitativo attestato sia sul mercato nazionale sia su quello internazionale. Un numero di aziende che è destinato ad aumentare, con un incremento da 19.300 bottiglie dell’annata 2013 a circa 50.000 bottiglie per l’annata 2016. Il Frascati Superiore Docg deve rispettare in vigna condizioni più restrittive rispetto al Frascati Doc: il vino deve nascere in vigneti con una quantità di viti di almeno 3mila ceppi per ettaro, i vigneti devono essere a filare, la varietà devono essere quelle di zona con almeno il 70% di Malvasia, con particolare riferimento alle Malvasie del Lazio o “puntinata” e alla Malvasia di Candia. Si punta, nella maggior parte dei casi sulla Malvasia puntinata, che è un vitigno autoctono: l’altro 30% comprende vitigni come il Trebbiano toscano, il Trebbiano giallo, il Bombino bianco e il Bellone. Nel 2016 siamo arrivati a quasi 8mila ettolitri imbottigliati e il primo trimestre del 2017 ha evidenziato un incremento del 40% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Grazie alle punte qualitative messe in campo da alcuni produttori illuminati, storici del territorio e non, la percezione del Frascati Superiore Docg, anche e spesso con la tipologia Riserva, sta gradualmente cambiando in meglio, trainandosi il Frascati Doc e il Cannellino di Frascati Docg. Molto del merito di tale fascino, oltre all’impegno motivato nella crescita dei singoli produttori, deriva dall’eccezionalità del territorio di origine vulcanica che caratterizza principalmente la tessitura del suolo dei comuni di produzione dei vini Frascati: il comune che dà il nome, Monte Porzio Catone, Grottaferrata, in parte nel comune di Montecompatri e quella parte del comune di Roma che si allunga sino alle pendici del Vulcano Laziale.

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