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Roma: le novità della pizzeria Berberè



Pizza fritta, menu di Natale, restyling degli ambienti. Fresco di nuovi riconoscimenti, come la Guida Roma 2020 di Pecora Nera, la pizzeria Berberè presenta le novità del suo locale capitolino. Lo fa con una serata a cui prendono parte i due fondatori, Matteo e Salvatore Aloe, due fratelli calabresi trapiantati a Bologna, da quando – studenti fuorisede squattrinati – facevano della pizza il loro cibo più ricorrente.

Dal 2010, anno di inaugurazione della loro prima sede nel capoluogo emiliano, la loro identità è centrata su pochi ma chiarissimi elementi: una pizza artigianale da lievito madre vivo, con ingredienti biologici o presidi Slow Food, e prezzi alla portata di tutte le tasche.

Una filosofia che si ritrova anche nella nuova proposta. “Abbiamo notato – spiega Matteo Aloe – che nella capitale c’è l’abitudine di precedere la pizza dai fritti. Non ci siamo permessi di competere con i supplì, magari più avanti lo faremo. Ma abbiamo deciso di prendere lo stesso impasto delle nostre pizze e friggerlo. È una offerta che facciamo soltanto a Roma, inserita nella sezione “cicchetti” del menu, con tre varianti: Pomodoro, parmigiano e basilico; Stracciatella e crudo di Norcia; Pomodoro, bufala, acciughe e origano”.

Per Natale, dal 25 novembre fino al 6 gennaio, arrivano alcune interessanti pizze stagionali, come una goduriosa Radicchio, taleggio, salame e sapa, oltre a una birra artigianale natalizia tutta da scoprire. Novità anche nella fisionomia del locale, sottoposto a un attento restyling, con l’inserimento di alcune pitture a muro firmate dalle To/Let e una vetrata per isolare la sala al piano rialzato.


La nuova sala

“Siamo presenti – racconta soddisfatto Salvatore Aloe – in undici locali italiani, tra Bologna, Castel Maggiore, Roma, Firenze, Verona, Milano e Torino. In più abbiamo aperto tre pizzerie a Londra con il marchio di Radio Alice, l’ultima proprio in questi giorni”. Da segnalare, infine, il BookMagazine. Si chiama “24 hour pizza people” ed è un semestrale cartaceo curato da Martina Liverani, direttrice di Dispensa, nato da un’idea di Berberè. Un progetto editoriale che racconta la cultura della pizza attraverso uno sguardo inedito sulle città italiane. Il primo numero, del febbraio scorso, è dedicato a Bologna. La seconda uscita, sulla città di Torino, è di qualche giorno fa. Presto in arrivo altre storie dalle città in cui opera Berberè.

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