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Gusto al Passetto


Deliziose le polpette di baccalà con maionese


Per motivi familiari amo il tridente romano: via Ripetta, via del Corso, via del Babbuino e via Margutta; mio padre aveva lo studio a via Canova. I miei percorsi adolescenziali si svolgevano per lo più in quella parte capitolina. Compiendo quasi un pellegrinaggio sotto i portici fascisti di piazza Augusto Imperatore dove si trovava il negozio di nautica e abbigliamento marinaro e sportivo più affascinante di Roma. Ero già grande, e continuavo a passare davanti a quelle vetrine, quando un giorno mi accorgo dell'apertura di un nuovo locale: Gusto. Per me, appassionato di cucina, i motivi per passare sotto quei portici si raddoppiavano. Gusto non solo era, forse, il primo ristorante polivalente per l'offerta del cibo, dalla pizza all'anatra; ma era anche libreria, fornitura di utensili di cucina e oggettistica gastronomica. In pochi anni l'offerta si allargò, Gusto conquistò nuovi spazi, arrivarono così l'osteria e poi il bar ristorante, tanto che in molti chiamavano quell'angolo della grande pazza il polo del Gusto.



Alessandra Marino


Ma le evoluzioni della Capitale – dopo 21 anni – costringono Alessandra Marino, proprietaria di ‘Gusto, a lasciare piazza Augusto Imperatore e iniziare una non facile ricerca. Con la volontà di non interrompere il dialogo con Roma, dopo aver cercato per mesi una location altrettanto interessante, ferma la sua attenzione su Il Passetto, ristorante a due passi da piazza Navona, che ha segnato il panorama ristorativo capitolino già dai primi del ‘900. Una scelta indovinata, sia per il luogo sia per quello che il Passetto ha rappresentato per la ristorazione a Roma. Il merito di Alessandra è anche quello di aver conservato nelle insegne il nome vecchio insieme al nuovo: Gusto al Passetto. Un omaggio alla storia della ristorazione romana. Ma ancor più meritevoli di encomio sono le scelte compiute da Alessandra e il suo studio di architettura nel conservare le varie sale, ognuna con il suo stile e con i suoi colori, con quel sapore tipico delle trattorie capitoline che negli anni sessanta del secolo scorso divennero i ristoranti famosi in Italia e all'estero. Spicca fra tutto lo straordinario "Nuotatore" di Cucchi... un'opera del grande artista della Transavanguardia che dà il nome ad una sala e che impreziosisce e dà un'identità inconfondibile al locale. Ma le sale accoglienti e suggestive non sono tutto, ovviamente la cucina deve rispondere a quanto ci si aspetta.



La sorpresa: Il Nuotatore di Cucchi


L'offerta è quella di una cucina italiana, con una giusta strizzatina d'occhio a quella romana, un menù vario che va dagli sfiziosi finger food, a una buona lista di antipasti, le eccellenze dei formaggi e salumi, plateau di pesce fresco e affumicato e i classici come carciofo alla giudia o melanzane alla parmigiana. Tra i primi i classici della cucina romana ma anche i tortellini in brodo o le lasagne alla bolognese. Anche tra i primi non si tralascia qualche proposta di pesce. Tra i secondi mi piace che spicchi la presenza di polpette e pollo, troppo spesso tralasciati nella ristorazione cittadina. Anche in questa lista l'offerta di pesce è notevole. I dolci sono fatti tutti in casa, a giudicare dal cheesecake di ottima fattura. Ma non finisce qui, la pizza c'è per tutti i gusti: romana e napoletana, con i condimenti classici o innovativi. Gusto al Passetto è anche wine bar, la cantina offre etichette di prestigio ma anche curiosità raffinate. Qui trova spazio anche la nuova tendenza della mixology, cocktail per tutti i gusti e tutte le ore. Insomma da Gusto al Passetto si ritrovano tutte le proposte del Gusto di una volta, e come l'offerta del cibo e del beverage, anche l'accoglienza cordiale è la stessa: Alessandra Marino ha voluto con sé in questa nuova avventura tutto il suo vecchio staff. In conclusione vorrei anche accennare ai prezzi, dando una veloce scorsa al menu, mi sembra che il rispetto dell'equazione qualità-prezzo sia osservata al meglio, e c'è da aggiungere che il servizio è a tutto tondo aperto tutti i giorni dalle otto del mattino sino alle due di notte.

Sembra di essere tornati ai tempi d'oro di Roma, accoglienza, buona cucina, bellezza, in una parola Gusto.


La Amatriciana è cotta a puntino





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