itinerari golosi
Un’estate di proposte gastronomiche negli scenari più incantevoli delle Dolomiti: fienili ristrutturati, malghe, Hütten, baite eco-sostenibili, rustici in pietra e legno, racchiudono un patrimonio di sapori e profumi.
Andiamo alla scoperta delle più interessanti mete da raggiungere a piedi o con gli impianti, dove assaporare ricette della tradizione e piatti originali rilassandosi nelle terrazze con vista.
Dalla A di Apfelkiechl, le frittelle di mele, alla Z della zuppa di fieno, servita all’interno di una forma di pane rustico, passando per gli spätzle, lo strudel, la carne salada.
Un alfabeto di sapori da scoprire, lettera dopo lettera, negli scenari incantati di Dolomiti SuperSummer, la versione estiva e verde di Dolomiti Superski: 90 impianti di risalita tra Trentino, Alto Adige e Veneto che
rappresentano la porta di ingresso di uno scenario unico. Dopo un’escursione tra paesaggi mozzafiato, foreste, laghi di montagna e pareti rocciose che si tingono di rosa al tramonto, è un piacere potersi rilassare sulla terrazza di un rifugio, dimenticando il solito panino per lasciarsi conquistare da ricette gustose.
Nelle 12 valli di Dolomiti SuperSummer si trovano malghe, rifugi che si differenziano per le loro
proposte: ognuno ha le sue ricette, piatti curati a base di materie prime a km zero, eccellenti vini locali, o si differenzia per i servizi, la sua rete di sentieri, le sue storie da ascoltare la sera. Iniziamo questo viaggio alla loro scoperta.
Kronplatz-Plan de Corones
Malga Oberegger_Un antico maso alpino, tutelato dalle “belle arti”, una cucina
di classe, che però non ha perso lo stretto legame con il territorio. La Malga
Oberegger è famosa per i suoi piatti prelibati, tra cui gli spätzle di grano
saraceno. Ed è anche un sito gastronomico sostenibile: la gran parte dei
prodotti somministrati è di provenienza locale o addirittura di produzione
propria.
Rifugio Corones_Siamo in vetta a Plan de Corones a quota 2.275 m, su una
terrazza che si spalanca a 360° sulle Dolomiti: entusiasmo, gestione
“giovanile”, senso dell’innovazione e stile moderno si sposano all’offerta
culinaria, che non dimentica chi desidera prodotti gluten free o senza lattosio.
Comodamente raggiungibile, è vicino a 3 impianti di risalita, dal versante di
Brunico, di Valdaora e di San Vigilio di Marebbe.
Alta Badia
In vetta con gusto_ Otto chef stellati sono abbinati ad altrettanti rifugi lungo i
sentieri dell’Alta Badia. L’edizione 2017 di questa manifestazione è dedicata
all’arcobaleno: ogni chef ha scelto il proprio colore. A Norbert Niederkofler
(St. Hubertus – Relaix & Châteaux Hotel Rosa Alpina, 2 stelle Michelin), è stato
assegnato il colore bianco e per il rifugio Lée ha dunque creato il dolce
Mangianeve, a base di mousse di yogurt del maso, coulis di lamponi e
croccantino. Il giallo è il colore di Matteo Metullio (La Siriola – Hotel Ciasa
Salares, 1 stella Michelin), che al rifugio Pralongiá presenta degli gnocchi di
patate allo zafferano su crema di peperoni gialli bruciati, profumo di limone,
insalata di rape gialle e chips di polenta, mentre al rifugio Col Alt Nicola Laera
(La Stüa de Michil – Hotel La Perla, 1 stella Michelin), propone le capesante
scottate su testina di vitello, cipolla rossa all’agro, carote viola e jus al cassis.
Per il verde scuro c’è Nicola Portinari (La Peca, 2 stelle Michelin), al rifugio
Jimmi: in menu un raviolo aperto con ragù di cervo al melone e salsa al cassis.
Verde chiaro? Basta raggiungere il rifugio I Tablá per assaggiare la crema di
riso e sedano fredda, coregone affumicato, crostoni e olio crudo di Giancarlo
Perbellini (Casa Perbellini, 2 stelle Michelin). Tra gli chef anche Giancarlo
Morelli (Pomiroeu, 1 stella Michelin), che si è cimentato in un piatto “viola”,
presentando al rifugio Crëp de Munt, una lombatina di cervo candita al
rabarbaro e senape con cubi di polenta bianca. È l’arancione il colore di
Sebastiano Lombardi (Il Pellicano, 1 stella Michelin), abbinato al rifugio
Mesoles per cui ha realizzato un baccalà croccante, su crema di patata e
carote e cipollotto, cime di rapa, caramello di lampone, mentre Cristina
Bowerman (Glass Hostaria, 1 stella Michelin) per il rifugio Bioch ha creato, “in
rosso”, le tagliatelle con succo di rapa rossa con un pesto di erbe locali e pinoli.
Val Gardena
Rifugio Sofie_ Nel cuore della Val Gardena, a quota 2.410 m, il rifugio Sofie
gode di un panorama sensazionale sulle Odle, il Gruppo del Sella, il
Sassolungo e Sasso Piatto, ed è baciato da oltre 13 ore di sole durante l’estate:
il suo punto di forza è la possibilità di scegliere tra più di 200 etichette di vini.
Da provare il „Gin 8025“ prodotto dal proprietario Markus con 15 erbe alpine
che crescono al di sopra di 2.000 m.
Rifugio Emilio Comici_ Se d’inverno è nota come “la baita del pesce”, il rifugio
Emilio Comici in estate offre un menù che restituisce intatto il profumo degli
alpeggi e dei prodotti che crescono nel vicino orto d’alta quota, curato dai
proprietari. Le erbe aromatiche appena raccolte compaiono nelle ricette, come
le fette di canederli con speck altoatesino e vinaigrette alle erbe, o il carpaccio
di cervo marinato e insalatina di finferli con erbe di alta montagna.
Rifugio Toni Demetz_ molti entrano solo per lo strudel di mele, ma sono tante
le ricette prelibate che offre questo rifugio, dal menu ricco di piatti tipici della
cucina tradizionale tirolese e casalinga. Si trova in una posizione unica, proprio
nella forcella del Sassolungo, raggiungibile dal Passo Sella con la nostalgica
ovovia a ritmo lento, che consente di godersi le rocce del gruppo del
Sassolungo in salita.
Corso di cucina: Specialità locali con le contadine gardenesi.
La passione per la cucina è quanto di più contagioso esista, e le migliori
tradizioni culinarie meritano di essere diffuse e condivise. Con questo spirito
nasce il corso di cucina alla Casa di Cultura “Luis Trenker” Ortisei. In tre
ore, in compagnia delle contadine della Val Gardena, si possono ampliare i
propri orizzonti del gusto e ottenere consigli utili da applicare anche a casa.
Purché con i migliori materiali freschi, Made in Dolomiti.
Alpe di Siusi
Gostner Schwaige_Franz Mulser ha ristrutturato un vecchio fienile, che ora è
una malga rinomata per la cucina “colorata”: merito dei fiori e delle erbe coltivati
nel maso di famiglia, a Castelrotto, e poi impiegati in cucina. Il piatto che più di
tutti simboleggia questo approccio creativo è la loro famosa “zuppa di fieno ai
fiori di malga”, servita in una ciotola scavata in una forma di pane nero. Anche i
formaggi sono di produzione propria.
Arabba
Rifugio Burz_C’è chi lo raggiunge a piedi, camminando sui sentieri, chi in
MTB, dal Passo Pordoi, lungo il nuovo Panoramic Tour Arabba, e chi
comodamente in seggiovia, da Arabba. L’importante è che una volta arrivati si
possono gustare i profumi della cucina tipica ladina, con tocchi di modernità
gourmet, assaporandola seduti nelle ampie terrazze con vista sulle Dolomiti. E
per chi cerca un momento di relax speciale c’è l’idromassaggio d’alta quota.
Rifugio La Tambra_A metà percorso tra Arabba e Corvara, è la meta di molti
escursionisti e biker che amano i sapori della buona cucina locale e, al tempo
stesso, non desiderano faticare troppo per raggiungere l’obiettivo. Tipico
esempio di architettura alpina e dolomitica in muratura e legno antico, si trova
lungo la strada in corrispondenza del Passo Campolongo, in un luogo
raggiungibile anche in auto.
Val di Fiemme
Rifugio Passo Feudo_Creatività e tradizione: il rifugio, all'arrivo della
seggiovia Gardoné-Passo Feudo, appartiene al club “Tradizione e Gusto” che
garantisce menù km zero, con la rivisitazione di antiche ricette della Val di
Fiemme. Qui troviamo un’ampia terrazza con vista sul Gruppo del Lagorai e le
Dolomiti trentine, ma anche una saletta panoramica di vetro, pietre e legno, da
dove osservare la Marmolada, le Pale di San Martino, l’Adamello e molte altre
vette, fino alle Alpi austriache.
Rifugio Ciamp dele Strie_Il posto giusto sia per chi ama le ricette tradizionali -
spätzle, gulasch, lucaniche, polenta, funghi, capriolo, strudel – che per chi
desidera una pizza cotta nel forno a legna, o un’ampia scelta di insalate, il tutto
da gustare nelle terrazze o nella tipica Stube. Il rifugio, ispirato alla leggenda di
Re Laurino, propone percorsi magici fra un castello, un ruscello interno, una
miniera di pietre preziose e ponti levatoi. Disponibili due suite matrimoniali con
caminetto o stufa e idromassaggio.
Nuovo rifugio Torre di Pisa_Non siamo in Toscana: l’unico rifugio nel gruppo
dolomitico del Latemar, a 2.671 m, deve il suo nome all’omonimo pinnacolo di
roccia lì vicino. L’edificio in pietra e legno, accogliente ed eco-sostenibile,
realizzato secondo le tecnologie green più avanzate, isolato termicamente,
riapre nell’estate 2017 dopo radicali lavori di ristrutturazione. Un avamposto del
gusto in alta quota, dove gustare i piatti tipici del territorio.
Val d’Ega – Obereggen
Rifugio Oberholz_Legno e vetro, stile moderno e al tempo stesso tradizionale,
un panorama spettacolare, che spazia ad ampio raggio sulle vette circostanti,
un’accoglienza calorosa e molto curata. Sono i dettagli che colpiscono il cliente,
insieme, naturalmente, al menù, composto da ingredienti freschi e di ottima
qualità. Per raggiungerlo si prende la cabinovia Oberholz, a partire da
Obereggen.
Passo San Pellegrino
Baita Paradiso_Raggiungibile con la seggiovia Costabella dal Passo San
Pellegrino o a piedi con una breve escursione, Baita Paradiso domina tutta la
valle offrendo un panorama unico sul Col Margherita e le vette dolomitiche più
belle della Val di Fassa. Un must per i turisti e gli appassionati di buona cucina
che vogliono assaggiare le prelibatezze della tradizione trentina, tra tagliatelle,
carne alla griglia e una selezione di dolci, tra cui spicca la torta saracena con
mandorle e mirtillo.
Rifugio Flora Alpina_Nella tranquilla e soleggiata conca di Valfredda, il rifugio
propone le specialità della tradizione locale preparate con ingredienti di
altissima qualità e un tocco di originalità. Qualche idea? Mezzelune di patate e
zucca con ricotta affumicata e pepe rosa oppure le genzianelle al mirtillo con
ragù di cervo. Da non perdere i dolci. E chi vuole fermarsi, magari per ripartire il
mattino alla volta delle vette, trova camere confortevoli.
Rifugio Fuciade_ Una piacevole sosta per veri intenditori gourmet: dal Passo
San Pellegrino una facile passeggiata di circa tre quarti d’ora conduce a
un’oasi naturale e al Rifugio Fuciade, stella Michelin e da anni ai vertici della
ristorazione trentina. La cucina del rifugio è curatissima con piatti raffinati
abbinati ai migliori vini del territorio. Diverse tipologie di camere sono a
disposizione degli ospiti che desiderano dormire in quota.
Valle Isarco
Rifugio La Finestra_Il nome non è casuale: dal Rifugio La Finestra si può
ammirare con un solo sguardo tutta la lunga Valle Isarco, con la cittadina
medievale di Bressanone ai propri piedi. Si trova in corrispondenza della
stazione a monte della cabinovia Plose, a 2.050 m. Lo chef sa come viziare i
suoi ospiti, visitatori ed escursionisti, rielaborando con talento materie prime
locali e ricette tradizionali, da provare nell’ampia terrazza baciata dal sole.