Donne "econome" ma attente alla qualità
Fonte: Repubblica
Le donne italiane sono bravissime a segliere prodotti a basso costo, ma sull'alimentazione la preferenza è netta: scelgono made in Italy possibilmente a marchio Dop, Igp e Doc, biologico e a chilometro zero. Attente ai risparmi, con un occhio di riguardo a offerte speciali e saldi, e alla buona cucina. Possibilimente italiana, a chilometro zero e biologica. E' la nuova attitudine ai consumi delle donne italiane rilevata dalla ricerca Eurispes secondo cui la parola d'ordine è stata "risparmiare" seguita da "qualità". Mentre negli altri comparti merceologici le donne hanno cambiato abitudini, con una contrazione della spesa per parrucchiere, estetista, ristoranti, pizzerie ed una vocazione all'acquisto con saldi ed offerte speciali, per l'acquisto del cibo non hanno dubbi: il made in Italy è garanzia di gusto e genuinità, per questo acquista alimenti privilegiando l'origine nostrana l'82% delle italiane. Più attente degli uomini, poi ai prodotti a marchio Dop, Igp e Doc, mentre il 41,3% compra spesso prodotti biologici, anche se costano qualcosa in più. Rigorose anche sul controllo dell'etichettatura e sulla provenienza dei prodotti che acquistano: il 75,5% delle donne non compra se prima non ha verificato le diciture sulla confezione degli alimenti. Inoltre, sono decisamente restìe a rinunciare al valore aggiunto garantito dall'origine di un prodotto a favore del prezzo più allettante, perché ritengono che questo significhi rinunciare alla qualità: il 69,4% delle italiane privilegia prodotti garantiti e di origine controllata rispetto al prezzo più conveniente. La maggioranza delle italiane ho un occhio attento anche rispetto ai prodotti a km zero (57,3%) Un capitolo a parte riguarda la diffidenza verso la rete e la sharing economy e la preferenza per l'acquisto di "prima mano", tanto che solo una minoranza (il 27,7%) si rivolge al mercato dell'usato o al vintage. Ancora poche anche le donne che si affidano all'economia condivisa e si concentrano tra le giovanissime dai 18 ai 24 anni. Solo l'8% delle italiane, infatti, ha usato almeno una volta il car-sharing e solo il 7,9% il bike-sharing.