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Una "Pitta" di Birra

Birra, Birra, Birra. Il mondo della birra artigianale si mette in mostra a Birròforum. Decine e decine di piccoli produttori mettono a disposizione dei visitatori degustazioni di birre di tutti i tipi. Il mondo della birra italiana ha compiuto passi da gigante in questi ultimi anni, il consumo non solo si è allargato ma richiede sempre più qualità; il gusto dei consumatori si è raffinato, solo pochi anni fa la birra era considerata alla stregua delle bevande gassate, oggi il palato dei consumatori si è educato, e la risposta all’esigenza di maggiore qualità la danno non solo le grandi industrie, ma soprattutto il gran numero di artigiani che producono grande qualità e quantità sufficienti, spesso, solo per una distribuzione locale.

Allora quale migliore occasione di degustare e confrontare le birre artigianali italiane se non fare una visita a Birròforum. La manifestazione mette a disposizione dei degustatori anche la possibilità di abbinare le birre con la tradizione italiana del cibo da strada, una schiera di artigiani offrono assaggi delle ricette di tutta Italia, appartenenti a questo particolare settore della gastronomia. Birròforum offre un’ampia selezione di birre e cibi da strada, tanto da soddisfare le esigenze dei più curiosi e più esigenti visitatori.

Abbiamo provato le specialità pugliesi, occasione offerta da Menamè, un locale di Roma che si trova nel rione di Trastevere, e qui a Birròforum propone alcune delle sue specialità.


Menamè in pugliese significa vieni veloce, fai svelto, definizione che ben significa il modo di consumare il cibo proposto nel locale. Abbiamo provato, oltre agli immancabili tarallini, un rustico di pasta sfoglia ripieno di mozzarella, besciamella e pomodoro, prodotto semplice ma che al solo sguardo risulta invitante, all’assaggio la friabilità della pasta e il morbido ripieno conducono il palato ad un completo godimento. Altro assaggio è stato una pitta rustica al maiale marinato. Piacevole viaggio nei sapori originali di Puglia. L’impasto della pitta contiene meno patate di quello che richiede la ricetta originale, ma la curiosità interessante è il maiale marinato, la carne viene arrotolata come una porchetta legata e condita con sale e pepe, poi fatta marinare per tre giorni nel Negramaro, il vino simbolo della regione, che dona alla cane un sapore unico, variegate sfumature di aromi arricchiscono il gusto delle carni.





La cottura del maiale è lunga e complessa, lo si cuoce per otto ore in forno a varie temperature, avendo l’accortezza di aprire il forno per qualche minuto ad ogni variazione di temperatura. Il tutto arricchito da una generosa porzione di Burrata di Andria, che rende il complesso della pitta un gradevole mix di intensi e delicati sapori , che ben si amalgamano tra loro. Un eccellente prova di cibo da strada.

La birra con cui abbiamo abbinato questa ricetta è una Ipa di I Beer, birrificio agricolo che sorge sulle colline marchigiane a pochi chilometri da Fabriano. Cinque ettari coltivati ad orzo, un laboratorio per la produzione di birra artigianale, che parte dalla selezione delle materie prime migliori e le sottopone ai trattamenti e ai processi produttivi più qualificati. La 1405 Ipa si presenta di colore giallo dorato, leggermente perlato, non pastorizzata e ad alta fermentazione. Al gusto risulta decisa,con intensi sapori di luppolo, amara al punto giusto e sprigiona profumi speziati e fruttati.

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