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Nasce Cucina Eliseo, il ristorante del celebre teatro romano


Camilla di carote e zenzero a Cucina Eliseo

Sin dai primi anni del 1900 il Teatro Eliseo di Roma è stato un punto di riferimento dello spettacolo della capitale, un teatro dove le migliori compagnie di operette si succedevano sul palcoscenico, a quei tempi l'operetta era la formula teatrale più seguita. Ma già negli anni trenta il teatro Eliseo diviene un vero centro culturale, qui debuttano nomi poi divenuti miti del teatro e dello spettacolo italiani, Totò, Paolo Stoppa, Anna Magnani, negli anni le tavole del palcoscenico ospitano le migliori compagnie teatrali, l'Eliseo divine la casa di attori e registi che hanno fatto la storia del teatro italiano: Giorgio De Lullo, Romolo Valli, Anna Maria Guarnieri, Rossella Falk, Vittorio Gassman senza dimenticare i fratelli De Filippo...Sino alle sue ultime rappresentazioni l'Eliseo è stato il preferito di Eduardo.

Luca Barbareschi


Oggi, sotto la direzione del patron Luca Barbareschi, il teatro allarga i suoi orizzonti, vuole essere un vero polo culturale, dove l'accoglienza è una filosofia portante, a questo scopo nasce Cucina Eliseo seguita passo passo da Elena Monorchio. Come giustamente afferma Barbareschi in una città come Roma che è simbolo di bellezza e dell'arte, in cui la storia e la cultura segnano ogni pietra della città, un centro culturale come l'Eliseo non può trascurare una faccia in portante della poliedrica della cultura italiana: la cucina.

Cucina Eliseo è un'idea che si sviluppa ( anche come dopoteatro) su due livelli, uno Il foyer del primo piano che accoglie il cocktail bar, luogo ideale per un pranzo di lavoro, un easy dinner o un aperitivo e al piano superiore la sala ristorante con terrazza panoramica. Entrambi gli ambienti sono corredati dalle foto di scena dei grandi attori che hanno reso celebre il teatro. La sala del ristorante il cui pavimento è creato con i manifesti degli spettacoli più significativi che il teatro ha ospitato, è arredata con stile moderno e sobrio, L'organizzazione generale del ristorante è affidata a Magnolia Eventi, lo chef Lorenzo Buonomini orchestra il lavoro ai fornelli. Una cucina fatta in casa, che in qualche modo si rifà alla tradizione romana, attenta alla stagionalità e alla qualità della materia prima laziale; che esprime anche qualche piatto che si ispira al percorso artistico del teatro. Come ad esempio “l’anatra all’arancia” (castagnaccio al rosmarino con maionese all’arancia e petto d’anatra affumicato), “il giuoco delle parti” (uovo finto con bianco di fonduta di parmigiano e rosso di zucca e amaretti), “la pazza della porta accanto” (ravioli gialli di farina di riso e zafferano ripieni di ossobuco), “qualcuno volò sul nido del cuculo” (nido di tagliolini artigianali al ragù bianco di piccione e carciofi), “romeo e giulietta” (pastisada de’ caval con crostini di polenta).

Tartare di manzo

Il menu della serata ha riservato delle gradite sorprese, con l'orgogliosa proposta di piatti popolari di grande tradizione, praticamente una dichiarazione di intenti: fra gli aperitivi, accompagnati dalla Birra Del Borgo, ricordiamo delle deliziose, morbide e soprattutto calde polpette di bollito con salsa verde o di mele, il castagnaccio con petto d'anatra affumicato e maionese all'arancia, e una crema di cavolfiori e paprika con gnocchetti al cacao ( curiosa e azzeccata la cottura di questi ultimi).

Tra i primi il classico spaghettone Benedetto Cavalieri al cacio&pepe con carciofi e menta e gnocco ripieno di pecorino della Sabina e miele con radicchio tardivo e battuto di noci e erbette, dal rinascimentale gusto dolce (con un pizzico di sapidità in più sarebbe perfetto).

Battuta a coltello a regola d'arte la tartare di manzo maremmano di Santa Severa con misticanza e concentrato di pomodoro e un delicato “torrone” di agnello arrosto di Carpineto Romano e purè di sedano rapa e mele.

Polpette di bollito

Incantevoli i dolci: una pallina di gelato “rossana” ( un sapore confortante che ricorda l'infanzia), il cheesecake infornato di ricotta di bufala con pere, zenzero e cioccolato, crostata crème brulée e salsa mou sapida.

Tutti laziali i fornitori delle materie prime, scelte con amore: tra i vini il bianco Follia 2015 di Piana dei Castelli - Matteo Ceracchi di Velletri (RM), il rosso Silene cesanese di Affile superiore di Damiano Ciolli di Olevano Romano (RM) Capitolium, il moscato di Terracina DOC passito di Cantine Sant’Andrea di Borgo Vodice (LT).

E poi l'azienda agricola biologica Guendalina Morani di Santa Severa (RM) per frutta, verdure, spezie e carne di manzo, D.O.L. di origine laziale per salumi, formaggi laziali freschi e secchi, legumi e carne di maiale, il pastificio Benedetto Cavalieri per la pasta secca, l'allevamento Maurizio Macali di Carpineto Romano (FR) per la carne di agnello, la Fattoria La Frisona di Segni (RM) per latte e panna, il Caseificio Aziendale Alveti&Camusi di Borgo Pogdora (LT) per il burro e la mozzarella di mucca.

Passione, amore per Roma e per le sue tradizioni: Cucina Eliseo potrebbe diventare non solo la ciliegina sulla torta di un dopo teatro ( comunque unico nella Capitale), ma un punto di incontro, per lavoro, per convivialità... per progettare una nuova città?

Lorenzo Buonomini

Il castagnaccio con petto d'anatra e maionese all'arancia

Il benvenuto con Birra Del Borgo

Il mitico bar dell'Eliseo

Uno dei tavoli del ristorante






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