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50 anni di Verdicchio Doc



La storia spesso si ripete, quante volte gli eventi che riguardano una famiglia e le sue generazioni si intrecciano con il territorio della loro origine. Anche la storia della famiglia Mirizzi Bonprezzi, fa parte di questa simbiosi uomo-territorio. Negli anni subito successivi la seconda Guerra Mondiale, siano negli anni cinquanta, gli italiani erano alla ricerca di una loro identità lavorativa; Recildo Bomprezzi lascia le Marche per approdare a Roma. Nella capitale apre una rivendita che allora si chiamava vini e oli, a queste botteghe non si attribuiva ancora il nobile appellativo di enoteca. Dopo una decina di anni siamo nel sessantotto, Recildo torna alla natia Jesi e assieme a due soci fonda l'Azienda Montecappone, che nel 1997 rimane di unica proprietà della famiglia Mirizzi Bonprezzi. Oggi l'enoteca romana è gestita da Alberto Merizzi, mentre a Jesi in Azienda è rimasto il fratello maggiore, Gianluca Mirizzi. Ma dov'è l'intreccio con il territorio? Semplice, cadono i cinquant'anni della fondazione dell'azienda vinicola ma anche il cinquantesimo anniversario della Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi, mezzo secolo di storia della vitivinicoltura marchigiana, una storia che ha visto crescere parallelamente l'azienda e il vitigno autoctono marchigiano.



Il Verdicchio è un vino non valorizzato a pieno dalla comunicazione delle istituzioni della regione ma questo non vuol dire che alcuni produttori non producano alta qualità del vino, fra questi certamente Gianluca, il quale dal 2015 ha affiancato all'azienda di famiglia una sua propria etichetta Mirizzi. La coincidenza per la contemporanea data di nascita di azienda e Doc, è stata l'occasione per festeggiare, Gianluca e Alberto hanno radunato amici e stampa A Roma, nel nuovissimo ristorante Acciuga di Federico Delmonte giovane cuoco marchigiano, che sa interpretare al meglio la cucina della sua regione e sa arricchirla con contaminazioni esotiche attraverso l'uso attento di spezie. I piatti proposti in abbinamento con le varie tipologie di Verdicchio di Gianluca, sono stati indovinati: ottimo l'antipasto di capesanta cocco e cipolla accompagnato dal Mirizzi Millesimè Extra Brut 2015, 24 mesi sui lieviti, delizioso. Con i fusilli alle cozze il Federico ii° 1194 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2016. Abbinato al riso cacio e pepe con bergamotto marinato il il Montecappone Utopia Castelli di Jesi Verdicchio riserva 2015. Con la costata con melanzane ( bel piatto) l'Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2016. a chiudere si è degustato il Resio Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito. La filosofia di Gianluca e della sua azienda è semplice: "Il produttore, per svolgere bene il proprio lavoro, deve essere al servizio del territorio, cercando di valorizzarlo in maniera neutrale e dolce, senza interpretazioni originali e stravaganti bizzarrie". Nelle sue due aziende si avvale della collaborazione dell'enologo Lorenzo Landi, che condivide la filosofia della proprietà, filosofia che si ritrova in ognuna delle 180.00 bottiglie prodotte ogni anno.

Altre grande merito di Gianluca Mirizzi è quella di produrre ottimo extra vergine d'oliva, dai suoi oliveti della tenuta di Montecappone, tre monocultivar distinte che donano a ciascun olio una personalità unica: si tratta di Leccino, Ascolana Tenera e Raggia. I Mirizzi si sono dimostrati nelle tre generazioni, coltivatori saggi, capaci di restituire ai loro prodotti quanto il loro territorio mette a disposizione, esaltando le doti di vino e olio davvero interessanti.


Gianluca Mirizzi


Alessandro Scorsone


Il giovane chef di Acciuga Federico Delmonte

antipasti golosi...

Fusilli con le cozze

lo chef chiacchiera con Bruno Gambacorta

il leggero dessert allo yogurt e frutta

Magnifica la costata con melanzane al cumino


Maria Grazia D'Agata e Stefano Carboni


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