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Abbinamenti di classe per il Moscato D'Asti


L'azienda è Ca d'Gal di Santo Stefano Belbo, per la precisione in località Valdivilla e da generazioni, la famiglia di Alessandro Boido è legata a queste colline e al loro essere il cuore pulsante del Moscato d’Asti.

Per Alessandro la memoria è stata la solida base su cui progredire, attraverso la quale creare nel tempo il vino che rappresentasse realmente l'identità del territorio e dell'azienda. Alessandro, da quando prese in mano l'azienda di famiglia ha svolto un lavoro intenso, la strada è stata lunga, costellata di prove e ricerche, di testimonianze e conferme ma oggi, degustando i vini, si possano ritrovare tutte l’esperienze e la consapevolezza di quella storia.

Alessandro Boido


Tra queste colline, contraddistinte da un paesaggio vitivinicolo unico e nelle quali trova il suo terroir d’elezione il Moscato d’Asti, dopo un'attenta ricerca si è scelto nel corso del tempo i migliori vigneti. Vigneti anche di oltre 50 anni d’età, su terreni bianchi e leggeri, ricchi di sabbia e dalle esposizioni ideali, che uniscono a produzioni meno abbondanti, la struttura e la longevità di una qualità costante nel tempo. Il progressivo lavoro di rigorosa selezione della produzione aziendale adottato sin dal 1997, ha permesso all'azienda di esprimerne al meglio tutte le potenzialità, soprattutto in termini di ricchezza delle componenti olfattive e gustative, riscontrabili in primo luogo nei moscati. Vini vocati alla freschezza e alla dolcezza, difficili da abbinare a tutto pasto , ma l'esperimento è riuscito.


Il Sant'Ilario 2016


Il mondo della ristorazione si divide in tanti segmenti, oggi il più frequente è quello in cui il locale è gestito direttamente dal cuoco, questo in particolare in quelli di livello: Poi ci sono quelli in cui il patron non entra nel merito della cucina e si occupa solo della gestione; una terza categoria è quella in cui il patron, pur non essendo il mero esecutore delle ricette partecipa a tutta la filiera che porta alla composizione e alla presentazione del piatto. E' questo il modo di lavorare di Cristina Milozzi, che insieme alla figlia Caterina controllano tutto il lavoro del ristorante Il Ceppo di Roma. Il ristorante fondato dal papà di Cristina negli anni sessanta, allora era un locale di quartiere, dove i tanti appassionati di cacciagione, trovavano trionfi di spiedi e di leccarde. Oggi il gusto è cambiato e le proposte di Cristina, pur non abbandonando le regole di una cucina semplice che si rifà alla tradizione marchigiana e in qualche caso anche alla romana, ma con l'attenzione perfetta per la selezione della materia prima.


Ciauscolo e ciauscolo di fegato


Cristina conosce tutti i migliori artigiani del settore. Riesce con la sua innata raffinatezza ed eleganza a costruire piatti moderni con abbinamenti curiosi ma mai esagerati e raramente non nostrani, Una perfetta padrona di casa, un ospite che sa accogliere come pochi, che sa suggerire sempre assecondando il gusto dell'ospite. In questi giorni è stata chiama ad un difficile compito: creare un menu che si abbinasse ad un vino come il Moscato D'Asti, vino non facile da tutto pasto. Come al solito Cristina si è rivelata all'altezza del compito, a saputo progettare un menù interessante che ha saputo cogliere tutte le sfumature delle diverse vinificazioni del vitigno.Una storia che Cristina ha saputo carpire per proporre dei piatti che ben si abbinassero al vino.


Tortelli di ricotta alle nocciole piemontesi


Nella degustazione si è partiti con Ca'd'Gal Asti Spumante DOCG: uno spumante di livello eccellente, da sempre abbinato idealmente ai dolci di tutte le festività classiche, dal panettone alla colomba, passando per le ricche macedonie estive.Anche l’Asti Spumante può prestarsi ad abbinamenti insoliti, magari osando addirittura un inedito brindisi con gamberi, ostriche e altri frutti di mare dalla spiccata sapidità. In questo caso Cristina ha invece reinterpretato una antica abitudine dei contadini astigiani, che prima di recarsi al lavoro nei campi facevano colazione con una fetta di salame un pezzo di formaggio sia esso di capra o vaccino, bevendoci un Asti, vino leggero e zuccherino, energetico e facile da sostenere durante il lavoro, data la sua scarsa alcolicità, Cristina ha proposto un piatto dalle caratteristiche Marchigiane due crostini uno con ciauscolo normale e l'altro con ciauscolo di fegato, accompagnati da caprini di Beltrami, prodotti marchigiani che hanno esaltato le qualità del vino. Abbinato al raviolo di ricotta al profumo di limone e con nocciole piemontesi è stato proposto il Moscato D'Asti Lumine DOCG: un Moscato fresco, dai profumi intensi, delicati ed eleganti. Ricco di aromi di acacia si accompagnano a profumi di salvia, rosmarino e muschio, il fruttato si avverte perfettamente al palato in un finale di mela verde, pesca gialla e albicocca.Il perlage vivace ma mai aggressivo, ne sostiene armonicamente presenza zuccherina e persistente freschezza. Ben armoniso con il piatto in abbinamento.



Il petto d'anatra alle pesche caramellate


Cristina come piatto forte ha creato un petto d'anatra in salsa di zenzero, con pesche saltate e gelatina di tè, piatto saporito ricco di gusto, cotto alla perfezione ben abbinato al Moscato Vigma Vecchia DOCG, che si presenta di un colore giallo paglierino con sfumature dorate. Al naso è ampio, complesso ed elegante con note di miele di acacia, salvia, menta e finale agrumato. In bocca apre dolce ma mai stucchevole, sorretto da una leggera presenza carbonica e da una buona e persistente freschezza. Molto lungo il finale, che con il tempo acquista sfumature di interessante complessità.Queste caratteristiche ne hanno fatto nel tempo un prodotto ricercato, capace di esprimersi al meglio anche in abbinamenti gastronomici inusuali e moderni come il piatto di Cristina. Il percorso si è chiuso con una crostata di mele macerate nell'Asti e mele, composizione non esageratamente dolce, che dona al palato una piacevole sensazione contadina, che è stato abbinato con il primo vino, quell'Asti Spumante DOCG capace di esaltarne il gusto. Un matrimonio, quello tra i vini di Ca' D' Gal e il ristorante Il Ceppo di Roma preciso per presentare al meglio una produzione vinicola, come quella di Alessandro Boido, che si differenzia dalla maggioranza delle aziende dell' Astigiano che interpreta al meglio la filosofia delle origini del territorio.


Verticale in progress...


Caprini aromatizzati e marmellata di cipolle




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