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Celestina alla Camilluccia


La Pizza-Pane alla Gricia


La tradizione ci racconta che nei primi anni del secolo scorso, mentre si costruivano i palazzi e le ville dei parioli un capanno offrisse agli opera impegnati nell'edificazione del nuovo quartiere bene di Roma, conforto gastronomico. Il capanno era gestito dalla Sora Celestina, una romana doc, che preparava per mezzogiorno piatti semplici e poco costosi, proprio per andare incontro alle maestranze edili.



Un angolo della sala


Negli anni il capanno diventò trattoria, occupando i locali a livello strada di uno dei palazzi di Viale Parioli prendendo il nome di Celestina, Il successo arrivò presto, fino a che agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso divenne uno dei ristoranti di riferimento dell'intera città. Fino a quando tre anni fa il marchio è stato rilevato da una coppia di imprenditori della ristorazione romana: Gino Cuminale e Dany Di Giuseppe. Nei locali della vecchia celestina ha trovato alloggio un'altro brand storico di Roma: Ercoli. Così i due imprenditori creando un nuovo locale alla Camillucia, in via Mari Fani 113, hanno voluto ispirarsi alla prima alla prima Celestina, quella di una cucina semplice che incontrasse il gusto di un pubblico eterogeneo. Nasce Celestina alla Camilluccia, una pizzeria con cucina, che ogni sera raduna abitanti del quartiere e buongustai dell'intera città. Le proposte di cucina sono sufficienti a soddisfare chi non preferisce la pizza.


La Margherita


Mentre l'offerta della pizzeria è mirata, dove trovano spazio varianti interessanti delle due classiche Marinara e Margherita, oltre ovviamente una larga scelta di altri condimenti. Il pregio principale del locale è la semplicità: sia nell'arredamento sia nel servizio seppur molto cortese e accogliente.



Due classici e una novità: il filetto di baccalà fritto, il supplì e la frittatina di pasta cacio e pepe


Sui tavoli nessuna tovaglia, le sedie di colori sgargianti e alle pareti colori riposanti. Nessun tentavo di stupire l'ospite se non con il cibo. Come tradizione vuole nel menu sono presenti fritti e sfizi della tradizione. Supplì, filetti di baccalà, fiori di zucca e frittate di pasta, quella cacio e pepe è stratosferica. Ma tutti i fritti sono di un livello superiore alla media. Altra tipicità del locale è la pizza pane, una pizza piccola soffice e leggermente alta, viene condita sia con i gusti tradizionali sia con ingredienti insoliti come alla gricia. E' realizzata con farina semiintegrale , con un grammo di lievito madre per chilo e circa un 70 per cento di acqua, la lievitazione dura quarantotto ore, e l'impasto è lavorato pochissimo.


La Marinara ai 4 pomodori


Un'altra particolarità di Celestina alla Camilluccia è che le pizze escono dal forno sia come pizza pane, ma anche alla romane o napoletana, ognuna di queste tipologie ha una sua lievitazione e una sua composizione di impasto, basti dire che la napoletana arriva sino a settantadue ore di lievitazione.



Andrea Di Raimo


Le pizze escono dal forno frutto di una collaborazione tra lo chef-pizzaiolo Andrea Di Raimo e il fornaio Abel Hadjali, un lavoro di coppia affiatata e e un risultato eccellente come la Marinara ai quattro pomodori: crema di pomodoro infornato, pomodorini gialli, salsa di pomodoro del Piennolo del Vesuvio Dop, pomodorini confit, aglio e origano. Oppure la Margherita infornata con: salsa di pomodoro, crema di pomodoro infornato, fior di latte e basilico. Ma anche tutta una serie di pizze condite rifacendosi alla tradizioni della cucina regionale Italiana: Amatriciana,o pollo e peperono, ma anche patate e cozza o alla Norma. Una filosofia che finalmente fa tornare la pizza a quello che era in origine, un complemento della ricetta, un disco di pasta lievitata sul quale appoggiare gli ingredienti, tutto ci riporta all'inizio di questo nostro racconto: la semplicità; che non è altro che l'impronta di Celestina alla Camilluccia.



lo chef-pizzaiolo Andrea Di Raimo e il fornaio Abel Hadjali con un collaboratore




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