Le polpette alla conquista di Roma, tra terrazze mozzafiato e criptovalute

È in questo giardino, nei primi anni del 1500, che Raffaello incontrava la sua musa, la Fornarina. Oggi il luogo che faceva da cornice a uno degli amori più celebrati del Rinascimento è diventato il tempio in cui si pratica il culto della polpetta.
Dall’antipasto al dessert, tutto ha la forma dell’impasto sferico nella sede principale, nel cuore di Trastevere, di Polpetta, il marchio che ha messo il popolarissimo confort food al centro del suo menu. E se, entrando nel ristorante, ogni mattone è un richiamo al passato nobile della capitale, uscendo, al momento del conto, ci si catapulta nel futuro con la possibilità di pagare in criptovalute.
Ancora un passo in avanti, dunque, nella storia di questo format, avviato a Roma nel 2016, con l’esordio in via del Gazometro all’Ostiense, e giunto ora a quota quattro, insieme alle altre location attive al rione Monti e a Fiumicino. Il tutto da un’idea di Andrea Laurenza, Alessio Di Cosimo e lo chef Giovanni Nerini (milanese di nascita, pugliese di origine, romano per amore e residenza) nata un po’ per caso. Con un lampo mentre si costruiva insieme il menu riassumibile pressappoco così: ‘Tutto è polpettabile’.
La polpetta, insomma, come espressione di creatività culinaria, come contenitore di contaminazioni culturali e di eccellenze locali, utilizzando carne, pesce, verdure e anche ingredienti dolci. Ogni delle location del brand, che insieme preparano circa 15 mila polpette al giorno, conta anche un dehors esterno. Ma l’ultima arrivata, la sede di Trastevere, appunto, è sicuramente la più sorprendente: a due passi dall’orto botanico e dalla Villa Farnesina, offre diversi coperti che si affacciano in strada, un giardino interno e una spettacolare terrazza sulla Porta Settimiana da un lato e sulle mura romane dall’altro.
In carta non mancano le Polpette tradizionali con carne accuratamente selezionata o le stagionali, come quelle con Melanzane, timo e ricotta salata (vegetariane). Ma anche quelle con l’essenza dei piatti cult della cucina italiana: Amatriciana, Carbonara, Cacio e pepe e, in stagione, le polpette alla Zucca (che richiamano il ripieno dei ravioli di zucca, preparate con zucca proveniente dal mantovano e mostarda di mele cotogne, accompagnate da una salsa al taleggio). La passione per la cucina unita a quella per i viaggi, inoltre, hanno portato lo chef a inserire una serie di proposte che richiamano ricette da tutto il mondo: come le Polpette di Gamberoni con curry rosso Thai (fatto con latte di cocco, pasta di curry rosso e diverse spezie) o le Polpette al Gulasch ungherese con patate.
Il menu varia in base alla stagionalità ma anche in base alle contaminazioni che lo chef assorbe e sperimenta. Le panature cambiano in base agli ingredienti: se quelle Tradizionali sono preparate con il classico pan grattato, quelle di Merluzzo sono avvolte da farina di mais, mentre quelle di Pollo sono panate con panko e accompagnate da una honey mustard preparata in casa, perfezionata dallo chef dopo un suo viaggio in America. Per i dessert, infine, una variegata proposta di Polpette dolci, tra cui Cheesecake con salsa alle fragole, Ricotta e cocco (accompagnate da Nutella) o le fritte e golose Pan di stelle, con pere e cioccolato.
Il menu comprende anche una selezione di piatti di pasta (e nella sede di Trastevere anche di pizze), e in ogni ristorante è presente un angolo bar che serve cocktail, per un’esperienza che va dall’aperitivo al dopocena.
Tra le novità di rilievo, poi, la possibilità di pagare il conto con le criptovalute di Bitcoin o Ethereum. “Pensiamo sia importante fare da pionieri verso un futuro che guarda all’utilizzo sempre più disinvolto delle criptovalute e che includa sempre di più servizi legittimati dalla firma digitale”, dichiara Alessio Di Cosimo, portavoce e socio di Polpetta nonché regista e documentarista. “Dobbiamo precisare – puntualizza – che in realtà è già possibile pagare un pranzo o una cena in qualsiasi locale utilizzando le criptovalute, ma lo si può fare solo tramite una conversione di queste in euro o in altre monete ‘tradizionali’. Da Polpetta, invece, lo si può fare tramite il cosiddetto sistema decentralizzato, ovvero con il proprio wallet a portata di smartphone, un portafoglio digitale pieno di Bitcoin o Ethereum. Un utilizzo diretto della criptovaluta, che al momento è ancora poco diffuso in Europa ma che a brevissimo sarà il futuro delle transazioni.
Tranquillizziamo i più scettici: il pagamento è al 100% sicuro e certificato, grazie al principio fondante del sistema delle transazioni tramite criptovalute: la blockchain, un registro di contabilità condiviso ed immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni; praticamente qualsiasi cosa abbia un valore può essere rintracciata e scambiata su una rete blockchain, riducendo rischi e costi per tutti gli interessati. Se non è questo il futuro…”.