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Polemica Dop


Secondo l'ultimo report dell'Istat l'Italia è prima in Europa nella classifica numerica dei prodotti certificati Dop, Igp e Stg conferiti dall'U.E. Questo primato, che si incrementa di anno in anno, genera polemiche. Sono principalmente i consorzi a lamentare una proliferazione esagerata delle certificazioni, lamentando che troppo spesso vengono riconosciute ad entità troppo piccole, a nicchie di prodotti non facenti parti di organizzazioni o consorzi, quindi che agiscono senza un disciplinare e un controllo, prodotti che possono generare confusione nel consumatore. I settori con il maggior numero di riconoscimenti, secondo Istat, sono ortofrutticoli e cereali (103 prodotti), formaggi (49), oli extravergine di oliva (43) e le preparazioni di carni (38). Le regioni più vocate per i prodotti di eccellenza sono l'Emilia-Romagna e il Veneto, rispettivamente con 41 e 36 prodotti riconosciuti. Il prodotto agroalimentare italiano si ritaglia fette sempre più grandi nei marcati internazionali; questo grazie agli investimneti di produttori e enti, sia privati che governativi, che hanno investito sulla qualità, ma non dobbiamo dimenticare che spesso anche i piccoli produttori, quelli indicati dai grandi consorzi, hanno dedicato impegno e sacrificio per il raggiungimento dell'obiettivo qualitativo dei loro prodotti. Sicuramente si dovrà attuare una politica più attenta nella richiesta delle certificazioni, ma non vorremmo che questa polemica sia frutto di una politica di guerra per eliminare i piccoli produttori dal florido mercato dell'agroalimentare italiano all'estero. Come ha giustamente sottolineato Mauro Rosati, dg della fondazione Qualivita, è necessario attuare una politica nazionale più razionale delle Dop, ma senza trascurare quelle piccole realtà autrici di processi virtuosi nei settori ddi coltivazione, allevamento e trasformazione.

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