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Festa del Tartufo a San Miniato

San Miniato è chiamata la Città delle XX miglia per la posizione baricentrica nella Toscana.

All'incrocio delle vie di comunicazione fra Firenze e Pisa, Lucca e Siena, lungo quella autostrada medievale della via Francigena. Per questo motivo, la scelta del logo della prossima mostra nazionale del tartufo bianco di San Miniato sal 12 novembre al 4 dicembre:"Il Tartufo Nel Cuore della Toscana" "Truffle in the heart of Tuscany"

Il Tartufo Bianco delle Colline Samminiatesi, una zona geografica di produzione che si estende verso la campagna pisana interna, è il Tuber Magnatum Pico, il Cibo dei Re, il fungo sotterraneo più pregiato, che si trova, a pochi centimetri di profondità, in un numero limitato di aree predilette dalla natura per la particolare, quasi misteriosa combinazione di fauna forestale e di sostrato geologico. Scriveva Brillat Savarin: "il tartufo può rendere le donne più tenere e gli uomini più amabili".

Di queste aree predilette del "tartufo bianco", San Miniato detiene più primati. Suo è il tartufo più grande mai rinvenuto, un profumatissimo tubero di 2.520 grammi che fu donato nel 1954, con grande risalto, al Presidente degli U.S.A. Eisenhauer. Ma suo è anche un primato di qualità, dovuto non solo alla fertilità dei boschi, ma anche all'accuratezza e al profondo rispetto per l'ambiente con cui avviene l'attività di raccolta.

Regolato da un severo disciplinare e da una legge regionale che ne definisce le modalità di raccolta e di commercializzazione, il Tartufo Bianco di San Miniato popola le tavole dei migliori ristoranti del mondo. Con moderazione e selettività, giacché breve è la sua stagione (i tre mesi di ottobre, novembre e dicembre) e limitata la sua produzione. Il valore del Tartufo Bianco di San Miniato, infatti, sta nella sua rarità. La tradizione del tartufo, a San Miniato, affonda le radici nel Medioevo. Ma è da poco più di 100 anni che l'attività di raccolta è organizzata per gruppi familiari della zona, i cosiddetti tartufai. Più che cercatori, famiglie cercatrici ognuna con i suoi segreti tramandati da generazioni, i suoi cani da tartufo e i suoi sentieri nascosti nei boschi di querce, di pioppi e di lecci. Ma Tartufo non è soltanto gusto inimitabile: è anche mercato e cultura locale. Da 42 anni si tiene a San Miniato la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, che trasforma la Città, nell'intero mese di novembre, in un grande laboratorio del gusto a cielo aperto. Fanno da corona al Tartufo, esposto nella storica piazza del Duomo, posta ai piedi del colle della Rocca, i mercati delle altre piazze, dove i sapori tipici delle Colline Samminiatesi sono offerti insieme ai sapori e alle specialità delle altre Città del Gusto italiane. Ma la Mostra Mercato Nazionale non è che l'acme di questa straordinaria offerta stagionale. Nel cuore della terra tartufigena, in mezzo ai boschi e alla campagna, feste più intime e nascoste anticipano in ottobre l'offerta nei piccoli paesi delle più antiche dinastie di tartufai: la Festa di Corazzano, ai piedi della Pieve romanica di San Giovanni Battista, la Festa di Balconevisi, l'antico borgo della famiglia fiorentina degli Strozzi, dove ogni contrada partecipa a un Palio corso da paperi. Recentemente si sono aggiunti anche altri momenti di feste intorno al tartufo, a La Serra e San Miniato Basso.

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