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Vinitaly 2016: piacere Puglia


In occasione dell'inaugurazione del 50° Vinitaly vogliamo offrire ai nostri lettori l'occasione di conoscere personaggi, aziende e territori del vino italiano. In queste poche righe riportiamo l'incontro con Massimiliano Apollonio, presidente, appena riconfermato, di Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria. Assoenologi raggruppa e rappresenta quasi 4.000 tecnici attivamente operanti su tutto il territorio nazionale. Ancora giovanissimo, Massimiliano rappresenta un gruppo di professionisti protagonisti di una crescita esponenziale del prodotto di un territorio che meravigliosamente si presta alla coltivazione di vitigni autoctoni e internazionali. Dal nostro incontro con Massimiliano abbiamo tratto queste brevi note sul territorio vitivinicolo pugliese. La Puglia, che sino a pochi anni fa rappresentava il bacino da cui attingere per aziende di altre regioni o addirittura di altre nazioni, oggi si presenta come un territorio di ricchezza unica, sia nella coltivazione che nella vinificazione, di pregiati vitigni da cui si ottengono ottimi vini, oggi imbottigliati sul territori per più del cinquanta per cento. Quest'anno sono stati prodotti circa sette milioni di ettolitri, che fanno della Puglia la terza regione italiana per quantità prodotta. Se solo si pensa che solo pochi anni fa in Puglia si imbottigliava solamente i dieci per cento del vino prodotto, si sono fatti passi da giganti. Questo traguardo raggiunto però non si deve considerare un punto di arrivo ma bensì un punto di partenza. Il territorio pugliese offre una straordinaria considerando il fatto che la Puglia offre una cinquantina di vitigni autoctoni ognuno con peculiarità uniche e inconfondibili, valorizzate da ottimi professionisti capaci di adottare tecniche all'avanguardia sia in vigna sia in cantina, ma sempre rispettosi della tradizione antica della vinificazione contadina pugliese. La produzione enologica pugliese riscontra un successo ragguardevole sui mercati esteri oltre che i quelli italiani, Successo che si riscontra sui mercati tradizionali come quelli europei sia dell'ovest sia dell'est, ma oggi anche in America e in Canada e addirittura in Cina si parla di numeri importanti. Vini come il Negramaro, il Primitivo, il Nero di Troia, Susumaniello, Verdeca, Malvasia nera e tutte le altre sono un tesoro da cui i viticoltori pugliesi possono attingere per offrire prodotti che incontrano il gradimento di un pubblico davvero internazionale. Oggi i produttori pugliesi, per crescere ancora debbono imparare a fare sistema, proponendosi sui mercati non singolarmente ma come un'unica grande forza capace di competere con quelli d'oltralpe ma anche con le nuove realtà come il Sud America o la Nuova Zelanda. La puglia si presenta a questo 50° Vinitaly, nel suo padiglione, con circa cento trenta aziende. un padiglione tra i più moderni strutturato con criteri di modernità assoluta offrendo al visitatore anche modalità efficienti e futuristiche per la migliore fruibilità del visitatore.

Fra le centotrenta aziende pugliesi presenti al Vinitaly di quest'anno è presente anche Apollonio casa vinicola, gestita da Massimiliano e da suo fratello Marcello; i due giovani imprenditori sono la quarta generazione di Apollonio che in circa centocinquanta anni hanno fatto crescere l'azienda. L'azienda nasce e si evolve nel tempo, in Salento, quel lembo di terra che si estende tra il mar Adriatico e lo Jonio, dove la brezza marina rende ideale la terra per la coltivazione delle vigne, tanto che vanta la più alta concentrazione di vini DOC della Puglia. Le vigne, baciate dal caldo e generoso sole del Salento, obbediscono ai tempi della natura; seguono il ritmo scandito dai cicli lunari per dare il loro frutto che ha il dolce profumo del mosto. Una tradizione vinicola dal sapore antico, che risale a tempi assai antichi. tra i vitigni coltivati da Apollonio troviamo le principali varietà autoctone del territorio e di alcuni internazionali. La coltivazione, la raccolta dell'uva, la vinificazione e l’imbottigliamento avvengono sotto il controllo e la guida di Massimiliano enologo dell'azienda. dalla sua esperienza giocando con fantasia, in un mix di conoscenze tecniche, esperienza sul campo e passione per la ricerca, il suo obiettivo è produrre vini originali e di qualità superiore.

La pigiatura dell'uva avviene con spremitura soffice, la fermentazione avviene a temperatura controllata, la fermentazione in tini di acciaio e l'affinamento avviene in acciaio o in legno secondo la tipologia del vino. L'elenco dei vitigni utilizzati è lungo, sottolinea tutte le caratteristiche dei vini di Apollonio; si parte con i due alfieri principali di Puglia: Negramaro e Primitivo, Malvasia nera di Lecce e di Brindisi, il bianco di Alessano, il Bombino Bianco, Aleatico, Uva di Troia, Susumaniello, questi gli autoctoni supportati da un vitigno di territori vicini e affini come il Montepulciano, che ben si è alloggiato nei territori pugliesi, per finire con due vitigni internazionali che ormai sono coltivati in tutta Italia tanto da considerarli quasi autoctoni: Chardonnay e Sauvignon. I vini prodotti dalle diverse linee dell'azienda possiedono una spiccata personalità conservando, anzi esaltando, i valori originali del vitigno primario; e dove utilizzati in blend riescono a formulare sfumature uniche spiccatamente territoriali.

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