Städlin, dieci anni di cocktail (e non solo) sotto Ponte di Ferro

Il bar manager Daniele Arciello
di M.C.
Di giorno uno spazio per il coworking, per lo studio, per corsi di mixology o per set fotografici. Nel pomeriggio un luogo elegante per aperitivi d’autore. A sera un cocktail bar con piatti ben curati, ma anche una location per eventi privati o aziendali, con dj set nel fine settimana. Compie dieci anni Städlin, il locale romano polivalente, capace di trasformarsi durante l'arco della giornata per rispondere a esigenze di vario tipo. Raccolto nell’ex area industriale sotto il Ponte di Ferro, affacciato su un piazzale che condivide con altre insegne titolate della ristorazione capitolina, Städlin marcia dal 2019 sotto la gestione della famiglia Coticoni (Andrea, Elisabetta, Edoardo e Mattia), sviluppando un'identità distintiva che combina mixology d'autore e cucina di qualità.
Al bancone, il funambolico bar manager Daniele Arciello, che tra lanci acrobatici di bottiglie e misurini sviluppa una filosofia di miscelazione basata su quattro elementi chiave: componente alcolica, aspra, dolce e sodata. Tra i cocktail “firma”, realizzati con distillati di pregio e ingredienti freschi, il Sirena (Gin Hendrick’s, Liquore al Litchi Briottet, Sciroppo di Rose e Organics Tonic Water) e il Pegaso (Rum Brugal 1888, Bitter al Cioccolato e oli essenziali d’arancia).
La cucina, guidata dallo chef Davide Vitiello, reinterpreta la tradizione mediterranea in chiave contemporanea. Il menu spazia dai burger alle tartare, con particolare attenzione all'equilibrio nutrizionale e alla qualità delle materie prime: spiccano il Baccalà cotto a bassa temperatura, profumato alla salvia su passata cremosa di ceci, e le Polpette di salsiccia di maialino nero su vellutata su vellutata di zucca e fonduta cacio e pepe.
Nel suo decimo anniversario, col suo ambiente in stile Städlin si prepara a introdurre novità significative che verranno rivelate durante il 2025, confermando il suo interesse alla sperimentazione continua nel panorama della mixology e della ristorazione romana.
Comentarios