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Vinòforum: vino democratico e solidale


Vinòforum, come sotto titolo recita "Il vino e il cibo danno spettacolo"; queste poche parole ben definiscono la manifestazione romana. Il visitatore può far spaziare la sua degustazione scegliendo un percorso di dieci assaggi, ogni sera, tra le duemila e cinquecento etichette in mostra di aziende italiane ed estere. Decine di maestri della cucina si avvicendano sui palcoscenici degli shoow-cooking o dei temporary restaurant; così come è possibile assaggiare le pizze dei migliori pizzaioli gourmet di tutta Italia. In somma un kermesse esaustiva della situazione attuale del sistema enogastronomico italiano, una vera gioia per gli appassionati palati amanti del buon bere e del buon mangiare. Tra le tante etichette da degustare si possono trovare anche vini che possiedono una storia particolare alle spalle, come quelli estratti da vitigni recuperati da una possibile estinzione, o come quelli provenienti da Aziende che praticano un'agricoltura solidale, o come altri creati appositamente per movimentare la sovvenzione di organizzazioni no profit, destinando una percentuale della vendita a questo scopo. Tra le tante qui ne riportiamo due.

Immaginate un semplice vino di campagna, che si presenta aspro al naso, con note acidule, e che poi si apre e diventa amabile e beverino...un vino da consumare nelle aie e nelle sagre, ad una tavola di amici, senza calici di cristallo ma con bicchieri da osteria...con olive e formaggio, con fettuccine fatte in casa e torte della nonna...


Un rosso poco tannico, da bere fresco magari come aperitivo in alternativa a un classico bianco. Tra gli stand di Vinòforum, abbiamo scovato un vino che risponde a queste esigenze alla perfezione: QU.ALE. QU.ALE è un vino 100% made in Italy, prodotto a stretto contatto con i coltivatori e garantito dall’esperienza di Tenute Eméra, la casa vinicola italiana apprezzata in tutto il mondo. Nasce da un'idea di Alessandra Quarta, giovanissima produttrice, che nel fare impresa vuole produrre un vino di qualità alla portata di tutti, ma non solo vuole dettare i principi di una democrazia diffusa nel mondo del vino. A questo scopo sull'etichetta di QU.ALE sono riportati gli articoli del manifesto per una democrazia del vino: ART. 1 Ciascuno ha diritto di cittadinanza e marita di bere bene, a lungo e in maniera sana, ART. 2 La qualità del vino è strettamente e imprescindibilmente legata alla qualità della vita. ART. 3 Ciascuno ha diritto di bere un grande vino italiano al giusto prezzo. ART. 4 Sono utilizzati solo materiali eco-compatibili o riciclati così da permettere il corretto riutilizzo. ART. 5 Tutti i cittadini si impegnano a preservare la terra e tutti gli esseri viventi che la abitano, ART. 6 Tutti i cittadini fanno del bene ogni volta che bevono un buon bicchiere di rosso.

Ma non è tutto, il cinque per cento del ricavato delle vendite di QU.ALE, viene donato ad associazioni no profit, impegnate in opere meritorie nel settore sociale sia in Italia che all'estero. I risultati raggiunti da Alessandra, dopo due anni dall'uscita sul mercato di questo vino sono ragguardevoli, non solo per le vendite arrivate a cifre invidiabili, ma soprattutto per la penetrazione sul mercato di questo ottimo prodotto. In sostanza si tratta di un Rosso Salento Igp. Alessandra Quarta ha potuto realizzare quest'idea agendo sotto l'ala protettrice di papà Claudio; vignaiolo per passione, tornato al lavoro dei campi pugliesi dopo aver abbandonato una brillante carriera di ricercatore e industriale farmaceutico negli Stati Uniti.

Claudio ci ha confidato di aver creduto immediatamente nel progetto, sposando l'iniziativa, mettendo a disposizione della figlia le strutture di una delle sue tre aziende: Tenute Emèra, situata nel cuore della DOP di Manduria e Lizzano. Azienda che si affianca ad altre due sempre di proprietà dello stesso Claudio: Cantina Moros, DOP Salice Salentino, e Cantina San Paolo della provincia di Avellino. A Claudio abbiamo chiesto le caratteristiche di questo vino: "QU.ALE è un vino democratico perchè è accessibile a tutti e anche perchè è possibile abbinarlo a qualsiasi tipo di cibo. Generalmente per questo tipo di vino, di facile abbinabilità, si cade su un bianco strutturato, noi abbiamo fatto il contrario, abbiamo realizzato un rosso, andando a scavare nella tradizione della Puglia, quando il bianco non si riusciva a vinificare per la mancanza del controllo della temperatura e allora si beveva il rosso freddo. Per raggiungere il nostro obiettivo dovevamo realizzare un rosso piuttosto fruttato e con tannini morbidi, per fare questo noi utilizziamo una base di Primitivo e Negroamaro e alternativamente il blend viene completato da vini da vitigni internazionali che possono variare sia per tipologia sia per quantità. La spremitura è soffice, un lieve contatto in modo da non estrarre troppi tannini, quindi tannini morbidi non aggressivi che rendono la caratteristica di questo vino, Vino che è possibile abbinare con qualsiasi cibo, io addirittura l'ho provato con i ricci di mare, ed il risultato e stato sorprendente". In conclusione QU.ALE si dimostra davvero un vino democratico: accessibile a tutte le classi di consumatori, pur conservando le alte caratteristiche di un vino di qualità; abbinabile a qualsiasi cibo e poi di essere protagonista di azioni benefiche a favore delle organizzazioni no profit.


Alessandra e Claudio Quarta



Ci sono produttori che non si accontentano di fare un buon vino: vogliono che questo prodotto, oltre ad essere venduto, abbia un significato morale. E' un discorso delicato, che in parte esula dal terreno edonistico dei wine lovers e che pure sta dando frutti insperati.

E' il caso dei vini della Cooperativa Agricoltura Capodarco di Grottaferrata, fondata da don Franco Monterubbianesi, che abbiamo assaggiato a Vinòforum.

Capodarco è una cooperativa sociale che si è insediata nel territorio di Grottaferrata più di 30 anni fa. Sorta intorno ad un piccolo nucleo di soci della celebre Comunità Capodarco di Roma, è divenuta negli anni parte integrante del tessuto sociale e produttivo del territorio. La mission della Cooperativa nasce dalla condivisione più ampia dei principi fondanti la Comunità di Capodarco, dove i temi dell’accoglienza e della solidarietà verso e con chi vive in condizione di svantaggio si fondono con un’azione costante, orientata all’inclusione sociale ed all’integrazione lavorativa. L’impegno quotidiano della Cooperativa si concretizza, dunque, attorno al raggiungimento di due importanti obiettivi, che sono la centralità della persona ed il rispetto dell’ambiente. I vini della Cooperativa sono biologici e realizzati prevalentemente con uve del territorio: Malvasia del Lazio e di Candia, Trebbiano e Bombino, bianchi tipici del Frascatano. Ma non mancano terreni vitati a Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.. Tra i vini prodotii due Frascati ( doc e docg), due igt del Lazio, San Nilo bianco e San Nilo rosso e due particolarità: il Biancodarco Bianco e il Don Franco rosso, rigorosamente solfiti free.




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