In cucina con la cocotte!
Questa zuppa di cipolle, diversa da quella francese, estremamente densa e saporita, è adattissima per le prime ricette autunnali; la cottura a fuoco lento in cocotte ( che è perfetta per tutte le cotture lunghe) ne mantiene tutti gli aromi e, abbinata ad un buon bicchiere di vino, in compagnia degli amici, risulta un efficace antidoto al freddo ed un buon viatico per godere degli affetti più cari. Sa di buona cucina, di famiglia: gli odori che sprigionano dalla cucina sono irresistibili, ricordano i piatti della nonna o le vecchie, adorabili trattorie di campagna.
Ingredienti per 4 persone:
500 g di cipolle ( rosse se si desidera un sapore più morbido)
50 g. burro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 l di brodo vegetale ( 1 carota, 1 costina di sedano, 1 cipolla media)
4 fette di pane casareccio raffermo
100 g di fontina valdostana
olio evo
parmigiano grattugiato
due rametti di timo
2 foglie di alloro
sale
pepe
Accendere il forno a 200 gradi.
Sbucciare e tagliare le cipolle a fette molto sottili. In una cocotte sul fuoco versare un po' di olio e il burro, versare le cipolle e farle appassire a fuoco molto basso. Quando stanno per dorarsi sfumare con il vino bianco e, non appena sfumato il vino, salare leggermente, aggiungere il brodo (non salato e precedentemente preparato) e gli aromi. Chiudere la cocotte con il coperchio e far bollire a fuoco basso per circa 1 ora.
Intanto tostare il pane in forno e tagliare a dadini la fontina.
Terminata la cottura delle cipolle, versare tutta la zuppa in un recipiente che tiene le alte temperature. Nella cocotte vuota aggiungere un filo di olio, le fette di pane in modo che coprano tutto il fondo, versare i dadini di fontina e coprire il tutto con la zuppa di cipolle, che sarà ancora abbastanza liquida da imbibire le fette di pane. Cospargere di parmigiano grattugiato.
Infornare per circa 8 minuti, avendo cura di posizionare la manopola in modo da gratinare la superficie della zuppa.
Servire calda, ma non bollente...le cocotte mantengono bene la temperatura. E buon appetito.