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Badia di Morrona


Badia di Morrona


Siamo in viaggio in direzione delle colline pisane; nostra compagna la pioggia, ne viene giù tanta che per la prima volta mi vedo raffigurato il vecchio detto anglosassone:"Stanno piovendo cani e gatti." Tanto è lo spessore dell'acqua che sembra che scendano dal cielo interi branchi di animali. Il viaggio sarà lungo. A una media di ottanta chilometri l'ora arriviamo a destinazione, la pioggia si è leggermente calmata, questo ci permette di conoscere l' ambiente circostante: colline ancora verdi, dolci declivi ricoperti di ulivi e vigne. questa zona, come tutta la Toscana è vocata alla coltura della vite e degli ulivi. Un terreno ottimo. Qui siamo vicini al mare, e le brezze offrono all'uva sapidità e protezione. Siamo qui ospiti della famiglia Gaslini Alberti, per partecipare ad una verticale dei loro migliori vini, un impegno gravoso ma sicuramente stimolante. L'occasione è dettata dagli ottanta anni di proprietà della famiglia della tenuta Badia della Morrona, seicento ettari nei pressi della cittadina di Terricciola. La tenuta oggi è una azienda che produce vini di alta qualità e olio extra vergine di lussuriosa fragranza.

Ad accoglierci c'è Filippo Gaslini Alberti , che prosegue quanto iniziato dal padre Egidio, un ampliamento e innovamento dell'azienda, specie negli ultimi 25 anni quando sono stati rinnovati ed impiantati nuovi lotti fino a raggiungere gli attuali 110 ha di vigneto, restaurati i casolari fino ad arrivare alla capienza di 120 posti letto distribuiti in 8 strutture, fra ville e appartamenti, è stato costruito un frantoio e completata una cantina realizzata su 6 livelli senza che l’ambiente circostante ne abbia minimamente risentito.



Filippo Gaslini Alberti


La sera precedente la degustazione verticale i nostri ospiti: Filippo Gaslini Alberti e la sua deliziosa consorte Daniela hanno creato una occasione di incontro presso la Locanda La Fornace all'interno della tenuta, dove si cucina con materie prime a km 0 non solo perché si utilizza la cacciagione della riserva aziendale, ma anche perché le verdure e la frutta sono quelle dell’orto aziendale, perché ogni giorno una delle cuoche va a raccogliere le erbe spontanee presenti nei dintorni e poi realizza i piatti sulla base di ciò che ha trovato.

Alle nove del mattino, con precisione colleggiale inizia la degustazione delle varie annate di Vigna Alta, il Sangiovese in purezza dell'azienda. Tutto il meglio del Sangiovese di Toscana sintetizzato in una rappresentazione fedele e di alto livello qualitativo.


Un momento della degustazione


Il “Vigna Alta”, prodotto dalla famiglia Gaslini Alberti nella Badia di Morrona, è un Sangiovese “purosangue”, ottenuto dalle uve dei migliori vigneti aziendali e figlio di un invecchiamento svolto parte in botte grande e parte in barrique. Il terreno argilloso e l'influenze delle brezze marine che raggiungono le vigne poste a 220 mt.slm rendono questo vino un prodotto di grande pregio Il 1997 si presenta all'assaggio sprigionando profumi intensi e al palato esprime eleganza e raffinatezza, vino di una annata ottima e affinato in sole barrique di rovere francese per 14 mesi. Il Vigna Alta 1998 pur essendo una ottima annata non raggiunge i livelli dell'anno precedente sembra un tantino meno raffinato. Migliora nettamente il 1999, forse per la lenta maturazione sulle piante, buoni i profumi e i sentori di raffinatezza, ma non raggiunge i livelli del 1997. Si arriva al nuovo secolo: il 2000 è un anno dove le vigne hanno sofferto una estate siccitosa, forse non raggiungendo la maturazione ottimale. Il risultato è un Vigna Alta poco dolce e poco profumato, probabilmente non ha potuto godere appieno del legno. Con la verticale si passa ora al 2011, quest'anno è quello in cui si passa alle botti grandi, l'affinamento passa dalle barrique alle botti da 25 hl., sempre di rovere francese, una minima parte affina ancora in barrique, di secondo o terzo passaggio, ma tutto finisce l'affinamento in vasche di cemento per tre mesi. Il risultato: un Vigna Alta dal colore intenso, profumo pieno, al palato spicca la ciliegia e un'ottima acidità con notevole persistenza, forse la migliore annata. Il 2013 e il 2014 pur raggiungendo la pienezza del gusto e presentando sentori di tabacco e cuoio forse non hanno raggiunto la maturazione giusta per il limitato tempo di affinamento.

Mentre il 2016 sprigiona tutto il suo vigore giovanile, un annata ottima in tutte le stagioni, qui viene esclusa completamente la barrique, un vino dal profumo delizioso, elegante e sapido, fresco ma vigoroso.


Autunno alla Badia


Terminato di degustare il Vigna Alta, si passa al N'Antia, IGT Toscana Rosso, del tipico blend bordolese. Cabernet Franc e Sauvignon assieme al Merlot caratterizzati dal terroir toscano, diventano vini di grande personalità. “N’Antia” è un Rosso dal piglio internazionale, in grado di trasmettere al sorso un deciso carattere e una personalità ben delineata.È lasciato riposare per 15 mesi in barrique, per poi essere affinato ulteriori dieci mesi in bottiglia. È un bordolese/toscano davvero di livello. Il nome sta per antica, ciò vuol dire che le uve provengono dai vitigni più antichi del podere. Il 1997 è stata annata calda, provocando una maturazione precoce delle uve, il vino spigiona profumi intensi, risulta molto piacevole alla beva. Il 1998 rilascia profumi ancor più intensi di quelli del vino dall'anno precedente, ma al palato risulta leggermente meno piacevole. Mentre N'Antia 1999 risulta più gradevole delle annate precedenti, con acidità leggermente più spiccata e un gusto più rotondo, pieno.In N'Antia 2005 avviene una scelta aziendale determinante, si cambia le misure del blend, si passa ad un dosaggio del 40% di Merlot, il 30% di Cabernet Sauvignon e il 30% di Cabernet Franc. Il risultato è un vino molto beverino, morbido, forse troppo, e forse troppo attento ad un gusto internazionale. Le annate 2010, 2013 e 2016 beneficiano, a mio avviso , di un affinamento che dopo le barrique prevede una sosta di tre mesi nelle vasche di cemento; procedimento questo che restituisce al vino una caratteristica più territoriale, aggiungendo al gusto elegante una nota di ruvidezza tipica toscana.

Il nostro viaggio termina con soddisfazione, non solo per aver degustato i vini di Badia di Morrone, ma anche per aver conosciuto la famiglia Gaslini Alberti, illuminati imprenditori, dove anche le giovani generazioni sono proiettate verso la continuità.



I vigneti


La corte della Badia


Le pappardelle acqua e farina al sugo di capriolo del ristorante La Fornace

Le mele autoctone

Sono loro il futuro dell'azienda...

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