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I vini della Tenuta di Fiorano



L'Appia è la strada statale che per noi romani rappresenta la via verso il mare del sud, ma anche la più classica delle vie dall'antica Roma; che per noi dell'Urbe, ma forse non solo per noi, ci riporta agli antichi splendori di una civiltà che ci ha inorgoglito per generazioni.

Orgoglio, ahimè, ormai perduto nel tempo causa le cattive gestioni che si sono succedute. Ma è bello percorrere la nuova strada, che per buona parte dal centro di Roma affianca l' Appia Antica, ancora ricoperta dall'antico acciottolato e fiancheggiata dai caratteristici pini ad ombrello.

Giunti all'altezza dell'aeroporto di Ciampino, a una manciata di chilometri dal Campidoglio, ancora in piena Roma, siamo ad una svolta. Ecco quasi per sbaglio imbocchi via di Fioranello e dopo qualche centinaio di metri sul fianco sinistro scorgi l'antico casolare della tenuta di Fiorano, dal colore rosso mattone sbiadito dal tempo, a simboleggiare la potenza e la ricchezza delle antiche famiglie nobili di una Roma papalina, che forse alcuni ancora rimpiangono. Una campagna antica a due passi dal centro storico della Capitale...questo è il miracolo della campagna romana.


Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi e le sue creature


Superato il casolare, in realtà una piccola fortezza, eretta per protezione nei secoli passati, si arriva su un piazzale sterrato, che ospita alla rinfusa reperti della civiltà romana e che altro non è che un magnifico terrazzo che si affaccia su qualcosa che subito colpisce al cuore; un salto nel passato, un panorama semplice ma unico. Le vigne e i campi di seminativi ti riportano ai disegni e alle stampe di quel Bartolomeo Pinelli, che fu maestro nel raccontare la campagna romana come mai nessuno seppe fare.

L'entusiasmo ti porta quasi per inerzia a camminare tra le vigne e gli uliveti, dove alzi lo sguardo e verso nord prima scorgi in lontananza il Palazzo della Civiltà Italiana, che noi a Roma affettuosamente chiamiamo il Colosseo Quadrato, poi se fai attenzione scorgi pure il Cupolone.


Le vigne di merlot


Allora ti viene da ringraziare chi ha saputo conservare quest'ambiente intatto, così come era in epoche passate: i campi coltivati con ordine e pulizia, senza ingombri di architetture aberranti, dove si legge una passione per il lavoro e per la terra, dove il possesso è sinonimo di conservazione e mantenimento. La tenuta di Fiorano appartiene alla famiglia Boncompagni Ludovisi da generazioni.

Chi ha saputo valorizzare questi terreni, in azienda agricola fiorente è stato il principe Alberico, che nel secolo scorso ha voluto esaltare le coltivazioni ma soprattutto ha intuito quanto la coltivazione della vite e la produzione del vino potesse dare lustro alla agricoltura della zona. Alla fine del millenovecento Alberico, forse per stanchezza o per età, si è allontanato dalla tenuta espiantando le vigne, a lui è subentrato il cugino Paolo poi successivamente suo figlio Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi.

Alessandrojacopo nei primi anni del duemila, consigliato dallo zio e incoraggiato dalle proprietà insite del terreno, ha messo in essere nuovi impianti, riprendendo una produzione di nicchia e di grande qualità. Qui il terreno vulcanico e minerale ben si addice a vitigni che oggi sono un vanto della prodizione romana.


Il Fioranello bianco, un nettare profumato


Il terroir è l'elemento fondamentale: situato ai piedi di quello che era il vulcano laziale, è formato da pozzolana e depositi di resti lavici; offre opportunità uniche, di buon drenaggio e dona alle viti sapidità e forza. Le vigne sono disposte in modo da poter raccogliere i raggi del sole lungo tutto l'arco della giornata, ben distanziate tra loro, favorendo una buona ventilazione.

E il vento contribuisce al prezioso risultato finale, le brezze marine che provengono dalla vicina costa o dalle colline dei Castelli Romani influenzano la crescita dei preziosi acini, impedendo la formazione di muffe. Alessandro segue, come chi lo ha preceduto, una lavorazione naturale,


biologica. I terreni sono alimentati dal concime naturale dato dal classico allevamento ovino, caratteristico della zona; i campi seminativi sono coltivati osservando l'alternanza, giusta per ottenere una fertilità costante.

Le uve sono raccolte a mano così come la pigiatura. La vinificazione avviene nella Vecchia cantina, e poi il vino, per caduta, arriva alla Cantina Storica dove prosegue con l’affinamento nelle vecchie botti e il lungo riposo in bottiglia. I vitigni coltivati sono quattro, due a bacca rossa: Cabernet Sauvignon e Merlot e due a bacca bianca: Grechetto e Viognier. I vini prodotti sono Fiorano Rosso, Fiorano Bianco. Fioranello Rosso e Fioranello Bianco.


Fiorano rosso

Da uve Cabernet Sauvignon e Merlot. Maturato in vecchi fusti di rovere di Slavonia da 10 ettolitri per circa due anni e mezzo. Poi vive un affinamento di almeno tre anni in bottiglia Colore rubino vivo ed intenso, al naso sprigiona profumi complessi sui quali spicca il bruciato minerale tipico dei grandi vini rossi, misto al profumo di frutti rossi il tutto si fonde in un profumo raffinato ed elegante.

All'assaggio risulta setoso, ricco di armonia offrendo un gusto pieno, con tannini appena accennati, dove il legno appena si avverte e offre una persistenza da grande degustazione.



Fiorano Bianco:

Le uve, al 50% di Grechetto e 50% di Viognier, sono sottoposte a diraspatura a bassa frequenza e pigiatura soffice. La fermentazione avviene in botti di rovere di Slavonia da 1.000 litri. Seguono per la maturazione di 12 mesi nelle stesse botti di rovere, di cui 6 sulle fecce fini. Per l’affinamento le bottiglie vengono riposte per 8 mesi in grotte naturali.

Il colore è giallo dorato chiaro, segno di una lieve permanenza sulle bucce.

I profumi sono di sorprendente complessità, minerali, intensi ma eleganti, con un frutto piacevole e non troppo maturo, pesca bianca, nespola, forse mandorla fresca, poi pietra focaia, fiori di genziana.


Sapore equilibrato, morbido, sapido, perfettamente sostenuto da un’acidità salmastra e mediterranea



Fioranello Rosso

Da uve Cabernet Sauvignon. Matura in piccole botti di rovere per un anno. Vino rosso rubino intenso. I profumi sono carichi e persistenti e ricordano frutti neri come la mora e il mirtillo, accompagnati da spezie ed un’elegante nota affumicata; non mancano note di erbe aromatiche e agrumi. Al palato è equilibrato, persistente e di grande eleganza.











Fioranello Bianco

Le uve, al 50% Grechetto e Viogner, raccolte manualmente in cassette da 15 kg, sono sottoposte a diraspatura a bassa frequenza e pigiatura soffice. Il mosto viene fatto fermentare in in serbatoi di acciaio, con controllo della temperatura

costante a 15°C nei quali matura per 6 mesi, per poi affinare in vetro per altri 2 mesi prima della commercializzazione

Un vino che ha come punti di forza l’immediatezza e la generosità aromatica del viognier, soprattutto, e del grechetto, senza rinunciare alla testimonianza del territorio che porta nel suo Dna: una traccia salina e spontanea che fa capolino al naso e al gusto.



Ha una bella persistenza del bouquet e il consiglio è quello di gustarlo fresco, come dovrebbero esserlo tutti i vini bianchi, e di non cedere alla tentazione estiva di una temperatura troppo bassa. E' un vino che ci ha colpito, una delle belle sorprese degli assaggi di quest'anno.


Vini insoliti per il territori romano, ma nei quali si ritrova la passione e l'amore per la terra del suo produttore, che quotidianamente lavora ad una produzione sicuramente di nicchia ma di grande prestigio che offre grande prestigio ai vini di Roma, grazie Alessandrojacopo Ludovisi Boncompagni




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