Mastro Igles
Ho conosciuto Igles Corelli alcuni anni fa, quando ancora la cucina dove elaborava le sue creazioni era quella della Locanda delle Tamerici, nelle Valli di Ostellato. Quello era il luogo dove aveva ritrovato le sue radici, ho trascorso con lui tre giorni pieni di emozioni, mi fece conoscere la realtà di un territorio unico; dove valori, ormai rari, si manifestavano ad ogni rapporto umano, ma anche il contatto con la natura sprigionava sensazioni fortemente coinvolgenti. Un territorio, quello, in cui i valori di due regioni si fondono, posto sul confine dell'Emilia e la Romagna, dove si riesce a percepire quanto di meglio quelle regioni riescono ad esprimere. Ho avuto l'occasione di conoscere l'uomo che sta dietro al cuoco, i suoi ricordi d'infanzia quando andava a caccia con il nonno, che gli insegnò a rispettare l'ambiente, mai cacciare più di quanto sia necessario. Quel nonno che gli fece conoscere il valore del lavoro e il rispetto per il frutto della terra. Questi insegnamenti sono alla base di una filosofia che ha reso Igles una delle migliori mani della cucina italiana contemporanea. Qualcuno definisce la cucina di Corelli "garibaldina", per il suo modo di valorizzare il prodotto di qualità italiano, ma anche per il suo modo un po spavaldo e schietto di proporre piatti piatti, a volte difficili, ma sempre ricchi di gusto e capaci di alimentare non solo la gola ma anche il cuore e la memoria.
Dal 2010 Igles Corelli è lo chef del ristorante Atman, prima a Pescia e da maggio 2015 a Spicchio di Lamporecchio, sempre in provincia di Pistoia. Un locale raffinato ma sobrio, senza esagerazioni stilistiche, che rispecchia a pieno la sua cucina. Il bianco è il colore principale con qualche elemento che riporta la memoria dell'ospite al passato, proprio come i piatti di Igles sempre riportano ad una tradizione gastronomica italica. Qualche quadro alle pareti sta a dimostrare l'amore del cuoco per l'arte e per il bello, amore che ritroviamo nelle preparazioni. I tavoli disposti a distanza uno dall'altro dimostrano un rispetto per l'ospite ormai piuttosto rari nella ristorazione italiana. La cucina è a vista, separata dalla sala da una grande vetrata.
Il servizio è attento e preciso, Igles ha composto uno staff preparato, che sa perfettamente mettere a proprio agio l'avventore, la maniacale passione di Corelli per l'accoglienza e per la ricerca di cucina ha fatto sì che ricevesse sempre i migliori riconoscimenti di guide e di critica, sin dai suoi esordi in quel Trigabolo di Argenta, in cui era a capo di una brigata composta da eccellenze pure. Il lavoro, la costanza e la passione hanno reso il nostro uno dei veri maestri della cucina italiana, maestro anche per la sua capacità di trasmettere la sua conoscenza attraverso l'insegnamento, rivolto sia a professionisti sia ad appassionati. Capacità che fanno di Igles anche uno dei migliori divulgatori della cultura gastronomica italiana, sia in patria che all'estero.