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Ristorante Capo d'Anzio



di Marco Rossetti


La cittadina di Anzio, famosa per lo sbarco degli alleati sul finire della seconda guerra mondiale, a Roma e per buona parte del Lazio è sinonimo di vacanze.

In estate si popola di villeggianti e gitanti, molti dei quali si fermano nei ristorati disseminati nelle stradine del centro. Ma i più frequentati ovviamente sono quelli sul porto, che ospitano gli avventori sui tavoli apparecchiati sulla banchina o sulle verande appositamente attrezzate. la cittadina costiera è stata mèta delle mie vacanze dall'infanzia alla gioventù, ci sono tornato sporadicamente di tanto in tanto, ma solo trascorrendo il mese di vacanze qui ho provato sensazioni strane.

E' stato come se le immagini della memoria si sovrapponessero a quelle reali, ho visto il vecchio sarto uscire dalla sua botteguccia, ma non era vero, la bottega ora è una agenzia di viaggio, la prestigiosa pasticceria di una volta oggi è lo show room di una nota casa di moda. Ma quello che mi ha colpito è state la grande diffusione di ristoranti e venditori di food di ogni genere. alcuni di qualità altri da evitare, Mediamente ad Anzio si mangia bene, spesso ci si imbatte in ristoranti di qualità.



Tra i tanti merita una citazione il ristorante Capo D'Anzio, la sua veranda richia buon gustai abituali o occasionali; tutti comunque trovano una ospitalità garbata e accogliente. Il locale si presenta in un classico stile marinaro, senza cadere nella banalità, una eleganza non vistosa. La cucina offre opportunità curiose, sempre rispettando una tradizione tipica della cucina di Anzio. Il menu offre una vasta scelta che varia dai crudi, vero cavallo di battaglia del locale, a sfiziosità interessanti sia nei primi che nei secondi. Tra le tante cose assaggiate merita una particolare notazione il polpo alla griglia su purè allo zafferano (in copertina): il mollusco tenero e fragrante si abbina bene al sapore deciso dello zafferano che nel purè sprigiona tutto il suo sapore. Inutile citare il misto di crudi, dalle tartare ai carpacci, nei quali si ritrova l'essenza del mare, sia per la freschezza della materia prima sia per i condimenti non esagerati con i quali si condisce il pescato.



I crostacei meritano una citazione a parte: scampi, gamberi rossi e bianchi crudi o grigliati. Tra i primi spiccano le paste fatte in casa, i tagliolini con salse gustose a base di pesce o i cannelloni dello chef, non sono da meno le paste secche come i classici spaghetti alle vongole o i paccheri coccio e pecorino. I secondi variano ma il pescato del giorno, che viene dalle paranze che attraccano a pochi metri di distanza, è sempre molto allettante. La carta dei dolci non è nutritissima ma opportuna, mentre la carta dei vini è capace di soddisfare anche il più curioso degli avventori. Il costo non è esagerato, quindi per chi capita in zona Capo d'Anzio è una sosta consigliabile.



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