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Un Angolo in Abruzzo


La montagna protagonista di emozioni indimenticabili, anche gli osservatori più distratti rimangono rapiti dai paesaggi abruzzesi. I panorami montani propongono squarci suggestivi, questo è l’Abruzzo che io meglio conosco, quello dei gregi al pascolo o di bovini che animano prati e boschi. Cavalli lasciati liberi di trottare nelle grandi vallate. Le cime dei monti innevate fino a primavera inoltrata attraggono il turista in arrivo, che scopre paese dopo paese realtà inaspettate.

La pietra bianca delle case attrae a sé i raggi di sole per poi restituirli al visitatore che rimane incantato dai muri a secco delle chiese medioevali, o dall’intersecarsi dei vicolo con le vie e dai loro acciottolati.

Questa terra ricca di prodotti di altissima qualità si propone spesso come protagonista della cucina italiana, l’agnello abruzzese è tra i migliori del mondo, le erbe di montagna e il girovagare sui saliscendi delle cime rendono le carni di questi animali prelibate. In autunno i boschi di questa regione offrono funghi pregiati che sapienti e pazienti mani sanno scovare e raccogliere, per poi trasformarli o offrirli allo stato naturale. Gli stessi boschi donano anche esemplari di quello che è considerato il re della tavola italiana il tartufo.

I palati più esigenti vengono soddisfatti dai formaggi e i salumi: le ricotte fresche o le scamorze come la ventricina o la mortadella di Campotosto, tutti prodotti particolari, ognuno con il proprio carattere e la sua personalità.

Come dimenticare lo zafferano di Navelli, piccola cittadina che ha esportato questo grande prodotto in tutto il mondo, e sembra che a dare origine al risotto alla milanese sia stato proprio un navellese.

In questo sorprendente panorama geografico disseminato di prodotti caratteristici delle varie zone, il visitatore spesso rimane incantato. L’Abruzzo ricco di una eredità antica ha saputo introdursi in un mercato irto di ostacoli con prodotti ricchi di personalità, che ripropongono degustandoli, quelle emozioni che solo una terra generosa sa donare.


In questo contesto si è inserito, ormai da vent’anni un ristorante che sa offrire la continuità dei sapori e delle tradizioni, arricchendo il patrimonio gastronomico della regione con sapienti e misurate innovazioni di accostamenti di sapori e odori di materie prime di altissima qualità.

Il luogo è Carsoli, il ristorante si chiama L’Angolo d’Abruzzo. Qui il rispetto della più tipica tradizione è di rigore, la ricerca di materie prime eccellenti è un dovere al quale la famiglia Centofanti si sottopone volentieri.


Lanfranco e i suoi figli,Valerio e Valentina, sono capaci di esaltare i valori della cucina abruzzese quotidianamente, una cucina semplice ma ricca di sapori suggestivi che traggono origine da questa terra forte e dura, dove i venti provenienti dal mare vanno ad arricchire i profumi della montagna, dove le carni provengono da allevamenti allo stato brado, dove la coltivazione della vite è tradizione millenaria. Il merito maggiore di Lanfranco è sicuramente quello di aver saputo far abbracciare ai figli la sua passione per la propria terra e per la cucina.

Parlando di questo luogo un ricordo immediato mi torna in mente, è quel sapore intenso di latte e di erba profumata che sprigiona il cucchiaio ricotta fresca che viene offerto appena ci si siede al tavolo, indescrivibile lo stupore, come descrivere un prodotto tanto semplice e complesso nello stesso tempo, un prodotto nel quale realmente si riconosce la terra e i suoi più autentici sapori. Le scelte della spesa quotidiana sono sempre attente alla tracciabilità e alla filiera corta, il sentimento d’Abruzzo è sempre presente.


Entrare nel ristorante è come entrare in una casa di amici, dove si possono ripercorrere sentieri che portano lontano nel tempo, in una realtà fatta di ricette semplici e tradizionali frutto di antiche abitudini contadine e di pastori, riproposte con attenzione. Qui è facile vivere emozioni, frutto di abili elaborazioni di sapori genuini che sono bagaglio culturale, non solo gastronomico, di questa terra. Il percorso del ristorante è sinonimo di rispetto per la terra, per la pastorizia e per l’agricoltura ecosostenibile. Sinonimo anche di profondo rispetto per l’ospite, al quale vengono serviti prodotti di giornata, a seconda di quello che si trova dal contadino. Insomma un ritorno alla cucina del territorio, con lo stile che i Centofanti amano definire agropastorale, uno stile che lo ha reso il punto di riferimento della ristorazione abruzzese.



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