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Frittata in trippa alla romana


L'uovo, questa perfetta architettura che la natura ci mette a disposizione, da sempre è elemento di nutrizione per l'uomo.

I Romani amavano consumarlo dopo una lunga stagionatura, mentre oggi lo amiamo freschissimo, lo utilizziamo in mille modi in cucina. Possiamo definirlo un elemento indispensabile in cucina; una di quelle cose che non dovrebbero mai mancare nei nostri frigoriferi.

Oggi, per chi non ha la fortuna di avere a disposizione un pollaio sotto casa, esistono in commercio confezioni di vario tipo; la legge obbliga i produttori a stampigliare sul guscio un codice che indica la tipologia, la provenienza e il produttore. Il codice è formato da numeri e lettere, il primo numero è quello che indica il tipo di allevamento delle galline che forniscono le uova.

Noi consigliamo di osservare con attenzione il codice e di comprare solo quelle in cui il primo numero stampigliato è lo zero; infatti questo numero indica che la gallina produttrice è allevata a terra e all'aria aperta, nutrita con mangimi naturali. La ricetta che qui propongo è sicuramente di origine contadina e appartenente alla categoria della cucina povera, ma oggi riscoprendo sapori antichi può trovare un posto di riguardo in un menu di eccellenze.

La versione romana della ricetta si rifa alla tradizione della cucina del quinto quarto, dove la frittata sostituisce la trippa, molto in uso nelle case più indigenti di una Roma antica, quando anche la trippa poteva essere un bene troppo costoso.


Ingredienti per quattro per la Frittata in trippa alla romana:


8 uova

400 gr. di passata di pomodoro

1 spicchio di aglio

1 mazzetto di mentuccia

50 gr. di parmigiano

3 cucchiai di olio evo

sale e pepe


Preparazione per la Frittata in trippa alla romana:


Sbattere due uova per volta, salandole e pepandole, versarle in un tegamino, del diametro di circa dieci centimetri, in mezzo cucchiaio di olio caldo, coprire il tegamino con un coperchio; lasciare cuocere a fuoco basso, per circa cinque minuti, rovesciare la frittatina e rimetterla nel tegame, terminare la cottura. La frittata deve risultare solida ma non troppo cotta, alta circa un centimetro. Ripeter l'operazione per tutte le coppie di uova. In un pentolino scaldare un cucchiaio di olio e l'aglio, non appena questo sarà dorato estrarlo dalla pentola e versare il pomodoro, aggiustare di sale e aggiungere qualche foglia di mentuccia, lasciar cuocere a fuco basso per dieci minuti; tagliare a strisce, di circa un centimetro, le frittate e versarle nel sugo; lasciar cuocere per altri due o tre minuti. A cottura ultimata versare nel piatto di portata, distribuendo una buona spolverata di parmigiano grattugiato e guarnire con altre foglie di mentuccia.

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