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Ninù: una idea confidenziale nel cuore di Roma


Tortelli ripieni di burrata con salicornia, gamberi e la loro bisque


di Marco Rossetti


L’imprenditrice romana Alessandra Marino, inventrice di molti format e brand della ristorazione romana, ma anche architetto d’interni presenta una nuova proposta: un home restaurant forse unico. Apre la sua casa ad ospiti e avventori come se fossero gli amici di una vita. Migliaia di volumi, oggetti raccolti nei viaggi nel mondo e gli opere d’arte collezionati per se stessa oggi sono gli arredi di una casa aperta al pubblico, che si può frequentare dal mattino alla sera consumando cibi raffinati e mediterranei. Dalla colazione alla cena, sotto l’attenta guida dell’esecutive chef Marco Gallotta e dalle pregevoli esecuzioni di Simone Inaniro gli ospiti in un accogliente ambiente possono trascorrere in perfetta armonia un tempo da dedicare a se stessi.


Alessandra Marino


Il nome Ninù viene dalla stessa Alessandra Marino, chiamata così da un vulcanico zio siciliano, che le ha insegnato il gusto della buona cucina e al solo ricordo Alessandra si commuove.

Questa è una "casa" che ha un'anima e una storia, capace com'è di regalare sensazioni di benessere. Un’oasi dove rifugiarsi dallo stress quotidiano. Così bisogna immaginare Ninù, uno spazio emozionale somma di una particolare cura degli arredi e di sapori irresistibili. Libri d'arte e di design affollano gli scaffali e sono invitanti quasi come i piatti preparati dallo chef.


Marco Gallotta


La cucina è il fondamento da cui si parte ma Ninù è anche caffetteria, cocktail bar, stanze in cui soggiornare in pieno centro a Roma, e un dehors pensato come una terrazza nella silenziosa via della Frezza. Tutto parte proprio da questa via, una strada per anni degradata, per la quale Alessandra Marino già nel 2016 - grazie al progetto Roma sei mia - ha potuto realizzare un importante lavoro di restyling arredandola con alberi, grandi vasi, panchine e recuperando i marciapiedi prima inesistenti e il manto stradale con gli iconici sanpietrini. Nel menu alla carta, oltre alle tante portate di pesce, infatti, non mancherà la tradizione con le Fettuccine al ragù di manzo battuto a coltello, gli Spaghetti con pomodori basilico e Parmigiano 36 mesi, i Saltimbocca alla romana di vitella, il Filetto di manzo alla griglia, la Parmigiana estiva, accompagnati da tante insalate, verdure ripassate e patate saltate con alghe e sale.


Cannellone di baccalà fritto


Il pesce sarà celebrato attraverso i grandi classici come i plateaux di crostacei e di ostriche, i sautè, i carpacci, le tartare - come quella di pescato del giorno alla puttanesca – e i ceviche. Tra i primi: Spaghettoni con vongole veraci ( perfetti nella cottura e nella cremosità), Minestra di mare e legumi con tubetti di farro Felicetti, Tortello ripieno di tre pomodori con salicornia gamberi e bisque ( di grande equilibrio nei sapori), Linguine alla granseola/astice, Pasta ai ricci di mare, Fettuccine doppia panna ristretto di vitella e caviale. Tra i secondi: Pescato del giorno al forno, al sale- attenzione, il pesce al sale di Gallotta non è solo sale, ma mescola anche erbe- o all’acqua pazza, Aragosta, Scampi, Astice, Catalana di mazzancolle, Tataki di tonno con insalata di arance e finocchi fermentati, Filetti di pesce con crucifere in umido, olive e capperi di Racale, Filetto di pescato di paranza in finta tempura. Tra i dolci, Delizia al limone, Sorbetti, Savarin arancia e fragoline di bosco, Mousse al cioccolato con cuore di mandarino. Un gioco suggestivo raro nella realtà della capitale.


La calda sala libreria con le sedie Breuer






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