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Minestra di orzo perlato e fagioli freschi



Minestre e zuppe sono state il piatto principale, se non l'unico, sulle tavole dei nostri avi contadini, comunque un appannaggio quasi esclusivo delle classi più deboli. Le proteine necessarie per sostenere il fisico nei lavori più duri erano esclusivamente regalate dai legumi; solo raramente, magari nei soli giorni di festa, il piatto veniva arricchito con qualche piccolo pezzo di carne. Ovviamente le carni più utilizzate erano quelle del maiale, le sole che aiutavano a superare le stagioni fredde, essendo quelle che meglio si stagionavano, fossero salsicce o salumi. La ricetta che qui raccontiamo è giunta fino a noi in due versioni: quella vegetariana, all'epoca non era una scelta, e quella arricchita con qualche pezzo di carne, che poteva essere una salsiccia sbriciolata o qualche tocchetto di pancetta affumicata.


Ingredienti per quattro per la Minestra di orzo perlato e fagioli freschi


250 gr. di orzo perlato

250 gr. di fagioli sgranati

1 carota

1 costa di sedano

qualche foglia di salvia

1 spicchio di aglio

6 cucchiai di olio evo

1/2 peperoncino

sale e pepe


Preparazione per la Minestra di orzo perlato e fagioli freschi


Lavare sotto l'acqua corrente l'orzo, farlo cuocere per venti minuti nella pentola a pressione; scolarlo e lasciarlo da parte. Sgranare i fagioli, sciacquarli e lessarli sempre nella pentola a pressione, per venticinque minuti. A cottura ultimata dei legumi lasciarli nell'acqua di cottura, triturare gli aromi, lasciando fuori qualche foglia di salvia; soffriggerli leggermente nell'olio, versare nel tegame l'orzo e far insaporire mescolando, aggiungere i fagioli far insaporire e aggiungere qualche mestolo dell'acqua di cottura, lasciar cuocere per tre o quattro minuti, aggiungere sale e pepe, la minestra deve risultare morbida ma non troppo brodosa. Servire nei piatti di portata e guarnire con le foglie di salvia.

Questa è la versione vegetariana, quella che piace ai più; ma per chi predilige i sapori più intensi consiglio di aggiungere una salsiccia o la pancetta affumicata. Queste dovranno essere introdotte nel tegame prima di soffriggere gli aromi, quindi utilizzare qualcosa di meno di olio, far rosolare la carne nel proprio grasso e poi sfumare con il vino, aggiungere le verdurine tritate e lasciar andare a fuoco medio per due o tre minuti, poi proseguire come il procedimento precedente. Alcune versioni di questa ricetta prevedono di spolverare i piatti di portata con del formaggio grattugiato, io preferisco la ricetta che rispecchia di più il piatto povero che rappresenta questa preparazione.


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